«Atti sessuali su una minore»

Bacia e palpeggia una tredicenne: pensionato nei guai

MOZZAGROGNA. L’ha baciata sulla bocca, le ha toccato il seno e le ha fatto mettere la mano sui suoi pantaloni, all’altezza dei genitali. Questo ha raccontato nella querela una ragazzina di 13 anni accusando un pensionato di 70 anni.

Una vicenda ancora tutta da chiarire visto che nel fascicolo del magistrato, il pubblico ministero Rosaria Vecchi, c’è solo la denuncia della minorenne per quegli abusi sessuali che ritiene di avere subito. La vicenda, infatti, fin qui ha prodotto solo l’avviso di chiusura delle indagini, ma nei giorni scorsi è arrivata la fissazione della udienza per l’incidente probatorio, chiesta dall’avvocato difensore dell’indagato.

Sotto inchiesta c’è un pensionato di Mozzagrogna, vicino di casa della famiglia della ragazzina. Abita fuori regione la 13enne, nel nord Italia, ma in estate torna con mamma, papà e un fratello più piccolo in una contrada non lontana dal centro del paese. L’uomo conosce molto bene i suoi genitori. Quando la famiglia arriva a Mozzagrogna va a trovarla; entra ed esce con frequenza dalla loro casa. Tanto l’affetto e infinita la stima tra le parti. Proprio in quell’abitazione l’uomo aveva eseguito dei lavoretti, pare senza percepire i cambio neanche un centesimo in.
Ma qualcosa è accaduto la scorsa estate. Almeno si è incrinato il rapporto tra l’uomo e la famiglia. Era il 6 agosto. La ragazzina ha scritto agli inquirenti che quel giorno il pensionato ha compito atti sessuali su di lei. L’ha baciata sulla bocca, le ha palpeggiato il seno, le ha fatto toccare i genitali sui pantaloni. Fatti e circostanze descritti in maniera chiara ed inequivocabile all’ex procuratore capo del tribunale di Lanciano, Tullio Moffa. Tant’è che il titolare dell’inchiesta non aveva formulato la richiesta di archiviazione.

Ma sul caso si sono concentrate le attenzioni dell’avvocato del pensionato, Sandro Mammarella, di Mozzagrogna, che ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari (Gip), Massimo Canosa, la fissazione dell’udienza per l’incidente probatorio. In quell’occasione sarà ascoltata la testimonianza della ragazzina, assistita da una psicologa di Lanciano. La difesa aveva anche chiesto al Gip il confronto tra la ragazzina e il fratellino che, pare, avrebbe assistito ai presunti atti sessuali, ma il magistrato ha negato questa possibilità: il Gip sostiene che la ragazzina nella querela non fa alcuna menzione del fratello. Quindi sì all’incidente probatorio ma per ascoltare solo la versione della parte offesa.

«All’esito dell’incidente probatorio che ho richiesto vedremo ciò che bisognerà istruire a livello processuale», sostiene l’avvocato Mammarella, «questa è la fase più delicata del procedimento perché bisogna saggiare la veridicità delle dichiarazioni fatte dalla minorenne». L’udienza è fissata nei prossimi giorni, ovviamente a porte chiuse, e con la partecipazione della psicologa.