L’associazione di categoria (Fiap) chiede un incontro al prefetto Greco: crollati gli ordinativi, a rischio diversi posti di lavoro

Autotrasportatori: c'è concorrenza sleale

Le aziende scelgono padroncini esteri o di fuori regione che viaggiano al limite della legalità

ATESSA. La Val di Sangro dal punto di vista dei trasporti è diventata una terra di nessuno. Un far west dove la spunta chi fa più concorrenza sleale. E' la drammatica situazione descritta dagli autotraportatori del frentano che chiedono a gran voce un incontro urgente con il Prefetto di Chieti per aprire un osservatorio speciale e, soprattutto, tornare alle regole.

«La nostra crisi dov'è?». E' la domanda degli autotrasportatori e padroncini della Val di Sangro che dal 2008 vivono sulla strada gli effetti devastanti del crollo delle commesse e dei trasporti. Le merci non viaggiano più su camion frentani, si licenziano persone, si lavora al limite della legalità e si vive alla giornata con i tir fermi e l'attività moribonda. Con questi presupposti la Fiap (federazione italiana autotrasportatori professionali) ha chiesto un incontro al Prefetto,Vincenzo Greco, per aprire un osservatorio speciale e un tavolo «dove ognuno possa contribuire con le proprie competenze». 

«Abbiamo bisogno di regole e legalità», ha sottolineato Roberto Galanti, coordinatore nazionale Fiap, «stiamo vivendo una pericolosa situazione di anarchia totale». In Val di Sangro non viaggiano più i circa 20 autotrasportatori frentani che servono un'ottantina di aziende locali. La Sevel e l'indotto li hanno sostituiti con società estere o delle regioni limitrofe che offrono il servizio a prezzi stracciati. «E' concorrenza sleale», accusa Galanti.  «Sono fermo da cinque mesi», racconta Nicola Mario Pugliese, che trasportava materiale Fiat, «non sappiamo più cosa fare». 

Come lui anche Diego Verratti, che ha visto crollare le sue commesse del 50%.  Le banche non aiutano e così le istituzioni, sorde da mesi alla questione.  Un bilico viaggia oggi a 70 centesimi a chilometro, mentre il costo reale sarebbe di 1euro e 10 o 1 euro e 20, ciò significa che il costo del traporto non è più direttamente proporzionale al guadagno. Meglio star fermi quindi, oppure viaggiare senza regole.

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