Bambini nel bosco di Palmoli, l’ex sindaco: «I genitori hanno sempre rifiutato alternative»

Parla Roberta Marulli: «Il Comune aveva trovato loro una casa adatta, ma sono andati via»
PALMOLI. Il Comune ha cercato di convincere Nathan Trevallion e Catherine Birmingham a trovare un’altra sistemazione. Per garantire alla coppia e ai loro tre figli una adeguata assistenza sanitaria e un giusto percorso scolastico. Il clamore suscitato dalla notizia ha portato ieri molti curiosi nei boschi di Palmoli. Tutti vogliono vedere come vive la coppia. Già un anno fa l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Masciulli ha cercato in tutti i modi di convincere Nathan e Catherine ad accettare uno stile di vita diverso. Masciulli è stato irraggiungibile nella giornata di ieri, perché colpito da un evento luttuoso.
Sulla vicenda è intervenuta l’ex sindaca di Palmoli, Roberta Marulli: «Sia l’amministrazione comunale che i servizi sociali hanno proposto inutilmente delle soluzioni. Questa famiglia vive la sua vita lontano dal paese, difficile vederli lungo le strade e tra la nostra comunità», sottolinea. Anche diversi altri residenti confermano. L’unica volta che si sono visti a Palmoli, è stato in occasione di una processione. I piccoli sembravano divertiti. «Il Comune», dice Roberta Marulli, «aveva trovato lo scorso anno una abitazione adeguata, ma loro sono andati via. Anche i servizi sociali hanno proposto delle soluzioni ma loro non vogliono accettarle in alcun modo».
A confermarlo è anche il sindaco di Dogliola, Giovanni Giammichele: «So per certo che il Comune di Palmoli ha insistito per convincere la coppia a vivere con i figli diversamente. Una volta hanno dichiarato che avevano trovato un posto dove andare a dormire a Dogliola, ma in realtà non era vero». Ora, però, una soluzione dovranno accettarla. I tre bambini vivono in un’abitazione priva di alcuni servizi essenziali. I bambini non vanno a scuola e non hanno un pediatra, motivo per il quale, come detto, la procura dell’Aquila ha chiesto l’affidamento dei tre fratelli ai servizi sociali, oltre a una limitazione della responsabilità genitoriale.
I genitori respingono ogni accusa, e reclamano il diritto di poter prendere una scelta di vita consapevole e diversa. «Desideriamo una vita diversa per i nostri figli. Per questo abbiamo deciso con grande impegno di andare contro le norme della società e di tornare al modo in cui la natura stessa è stata progettata per crescere i bambini, per la loro salute, la loro pace, la loro crescita e, soprattutto il loro futuro», si legge nero su bianco nella loro memoria difensiva. L'inverno comunque è alle porte. In tanti stanno cercando di far cambiare idea a Nathan e Catherine, ma loro rimangono molto convinti della loro scelta.
@RIPRODUZIONE RISERVATA
