Bancarotta, arrestato: deve scontare 5 anni

Perano. Imprenditore in carcere dopo il crac di due aziende di generi alimentari e di costruzioni
PERANO. Finisce in carcere un imprenditore del Sangro condannato in via definitiva per bancarotta fraudolenta. Ieri mattina si sono aperte le porte del penitenziario di Villa Stanazzo, a Lanciano, per Nicolino Pellicciotta, 48 anni, residente a Perano. L’imprenditore è stato condannato in via definitiva dalla Corte d’appello dell’Aquila alla pena di 5 anni e 8 mesi di reclusione per il reato di bancarotta fraudolenta. I militari della compagnia di Lanciano della guardia di finanza, diretta dal capitano Francesco Dascanio, hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Lanciano, a firma del procuratore Mirvana Di Serio.
La vicenda giudiziaria trae origine da un’attività investigativa delle fiamme gialle frentane conclusa nel 2015 e riguardante il fallimento, avvenuto nel 2010, di due società, una del settore commercio alimentare e l’altra delle costruzioni edili, operanti nella zona della Val di Sangro. All’epoca dei fatti le due società erano amministrate da Nicolino Pellicciotta.
Dall’esame della documentazione amministrativa e contabile, acquisita dagli agenti della finanza presso le due società dichiarate fallite, era emerso il comportamento fraudolento dell’imprenditore, il quale aveva distratto oltre 620mila euro tra beni strumentali (che in genere comprendono fabbricati, macchinari, impianti, autoveicoli e merci) e somme di denaro, sottraendoli alla pretesa dei creditori e a quanto dovuto all’Erario.
«Le prove granitiche raccolte e messe a disposizione dell’autorità giudiziaria», sottolinea la guardia di finanza, «hanno garantito il buon esito dei processi penali in due gradi di giudizio e la definitiva condanna per bancarotta dell’imprenditore». I 5 anni e 8 mesi di reclusione sono il cumulo delle pene inflitte per i due fallimenti. (s.so.)
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