Pescara, senti i ds: «Vivarini ottima scelta, adesso occorrono gli uomini adatti»

Gli ex direttori sportivi biancazzurri fanno le carte al Pescara e al calciomercato. Pavone: «Il nuovo tecnico mi ricorda Giampaolo». Leone: «Si può aprire un ciclo»
PESCARA. L’analisi dei ds. Gli ex direttori sportivi del Pescara Giorgio Repetto, Peppino Pavone e Luca Leone applaudono alla scelta della società di affidare la panchina del dopo Baldini al tecnico nativo di Ari Vincenzo Vivarini. E, allo stesso tempo, sono fiduciosi sulle prossime operazioni di mercato da imbastire per garantire alla squadra un buon campionato di serie B. Mai banale Giorgio Repetto, bandiera del Pescara prima da calciatore, con più di 180 presenze diluite in sei stagioni, e poi da dirigente con varie mansioni nell'era Sebastiani.
L’analisi di Repetto. «Con Vivarini per poco non ci siamo incrociati da giocatori a Pescara, nel senso che io ho smesso nel 1983 dopo la promozione in serie B targata Tom Rosati e lui nella stagione seguente cominciò la trafila nel settore giovanile fino ad arrivare alla Primavera. Ci sfiorammo anche alcuni anni dopo a Celano, lui da giocatore e io da allenatore. Poi ricordo che lo accompagnai al Baracca Lugo e al Ferentino nella metà degli anni '90, quando la sua carriera aveva già toccato il culmine tra Cosenza e Monza. Innanzitutto è una persona per bene, come tecnico ha fatto la sua gavetta ed è uscito fuori alla grande vincendo dei campionati a Teramo e a Catanzaro», continua il dirigente con origini liguri. «L'ultima esperienza con il Frosinone non è andata benissimo ma ha avuto diversi problemi con gli infortuni e poi è sempre difficile giudicare un rendimento di sole 9 giornate prima di un esonero». Lui si definisce antipersonaggio. Può essere un problema per una piazza che, storicamente, si è sempre affezionata ai personaggi come i vari Galeone, Zeman e Baldini? «In genere sono i risultati che fanno grandi gli allenatori perchè in questo caso stiamo parlando solo di tecnici vincenti. Mi piace però ricordare una persona come Pillon, che è stato apprezzato molto dalla gente per la sua umanità. Non so che tipo di modulo potrà adottare Vivarini, molto dipenderà dai giocatori che avrà a disposizione, anche se lui ha dimostrato di sapersela cavare sia con un 4-3-3 che con un 3-5-2'».
Sarà un mercato difficile per il ds Foggia? «Non più di tanto. Penso che si possa attrezzare una buona squadra anche in pochi giorni. Quando c'ero io eravamo ben organizzati e i vari Lapadula, Donnarumma, Campagnaro, Mandragora, Melchiorri, solo per ricordare qualche nome, arrivarono senza problemi uno dietro l'altro. Non solo, con le cessioni di elementi come Bjarnason, Torreira e Brugman la società aveva costruito un bel patrimonio. Ricordo anche un grande ds del passato come Enzo Nucifora che proprio qui a Pescara costruì una rosa intera di alta qualità in pochissimo tempo».
Pavone. Legato al periodo zemaniano in riva all'Adriatico è il ds Peppino Pavone, ora al Trapani, ma ricordato a Pescara anche come calciatore quando a Bologna firmò il gol del vantaggio nello spareggio con il Monza per la seconda promozione in serie A della storia biancazzurra. «Ho vissuto con entusiasmo la cavalcata di Baldini per il ritorno del Pescara in serie B. Mi piace molto anche la scelta di Vivarini perchè tutte le sue squadre si riconoscono nell'impostazione del gioco e del carattere. Come organizzazione, filosofia e mentalità mi ricorda molto Giampaolo e De Zerbi». Non Zeman? «No, lui è più offensivo, e rimane quasi inimitabile per vocazione». Come vede il mercato dei biancazzurri e chi potrà essere la stella della squadra in B? «L'obiettivo deve essere quello di consolidarsi nella nuova categoria, senz'altro più consona alle ambizioni della piazza. Per fare bene in serie B occorre una difesa solida e qualcuno davanti in grado di fare la differenza ma l'equilibrio tra le due fasi rimane fondamentale. Ecco, Merola ad esempio, può essere determinante per il gioco di Vivarini».
Leone. Anche il direttore sportivo Luca Leone, al Pescara come calciatore nel 2007 e in società tra il 2016 e il 2018, si complimenta per la scelta del tecnico abruzzese. «Può essere l'anello di congiunzione per mantenere alto l'entusiasmo dell'effetto Baldini. Oltretutto Vivarini ha anche il desiderio di riscattare l'ultima stagione di Frosinone, conosce la piazza e fa giocare bene le proprie squadre. Ritengo ci siano tutte le credenziali per aprire un nuovo ciclo di successi anche in serie B».
Cosa occorre in tema mercato a questa squadra? «Non devo dirlo io, perchè in società lavorano tanti professionisti che conoscono fin troppo bene la materia. Certo, si dovrà lavorare parecchio in tutti i reparti ma sapranno certamente come fare e come hanno già dimostrato nella scorsa stagione di serie C vincendo i play off, creando quel mix giusto tra gioventù ed esperienza. Ovviamente tutto sarà condizionato dalla disponibilità economica per operare al meglio e, sotto quest'aspetto, l'ingresso di Marco Verratti mi auguro possa portare dei benefici positivi».
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