CHIETI

Bollette "impazzite", protesta davanti al Consorzio di bonifica / VIDEO

Avvisi di pagamento anche a chi non usufruisce dell'acqua consortile oppure canoni molto più alti degli anni passati

CHIETI. Avvisi di pagamento per appartamenti ai piani alti di edifici senza giardino o in zone dove non c’è traccia della rete idrica consortile: in tanti che non avevamo mai ricevuto una bolletta del Consorzio di bonifica Centro se ne sono vista recapitare una. Per quelli che hanno sempre pagato il canone, invece, il problema è quello degli importi, aumentati rispetto all'anno precedente e con un servizo definito sempre più scadente. 

Scoppia la protesta contro il Consorzio di bonifica i cui uffici a Chieti Scalo questa mattina sono stati presi d'assalto. 

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Bollette salate, la protesta al Consorzio di bonifica
Uffici consortili di Chieti presi d'assalto

Secondo il comitato Bonifica Sostenibile, che da tempo sta portando avanti una battaglia contro i rincari consortili, la motivazione delle bollette "impazzite" inviate nei giorni scorsi a molti residenti nelle province di Chieti e Pescara sta nel fatto che il consorzio di bonifica Centro per il 2023 ha ampliato la contribuenza, passando a 26.956 utenti e chiedendo il “contributo di dotazione idrica” a proprietari di immobili urbani che potrebbero allacciarsi alla rete idrica del consorzio per innaffiare orti o giardini o per altri usi civili, diversi da quelli più tipicamente agricoli.

L’ampliamento della contribuenza, fa sapere il presidente del Comitato Bonifica Sostenibile, Gabriele Trovarelli, «porterà circa 600mila euro nelle casse del consorzio. Si tratta di un contributo medio di 23 euro, cosicché la stragrande maggioranza dei contribuenti pagherà in silenzio senza chiedersi se sia effettivamente dovuto. La logica è questa: se hai un fabbricato, teoricamente nel perimetro di contribuenza del consorzio, e potresti solo teoricamente allacciarti alla sua rete idrica per innaffiare orti o giardini o per usi civili diversi, devi pagare una piccola Imu sul valore catastale dei fabbricati, un’aliquota dello 0,09 per mille se solo pensi di poterti allacciare e dello 0,18 per mille se invece l'allaccio ce l’hai. Quindi, per il solo fatto di avere un fabbricato vengono imposti pagamenti».

Il comitato, che contro i rincari delle tariffe ha già condotto una battaglia, è ora a disposizione per predisporre istanze e ricorsi. Sulla problematica la consigliera regionale M5s Barbara Stella ha annunciato un’interpellanza.