Bomba d’aereo riaffiora dai campi Il paese attende gli artificieri

11 Marzo 2014

Cupello, area transennata da alcuni giorni vicino al centro abitato: forse domenica il disinnesco L’ordigno, il quinto in paese in dieci anni, è lungo un metro e mezzo e ha un diametro di 50 centimetri

CUPELLO. Una bomba d’aereo inesplosa, l’ennesima, risalente alla Seconda guerra mondiale, è riaffiorata la settimana scorsa a Cupello. Il residuato bellico di circa 50 centimetri di diametro e un metro di altezza, è riemerso durante alcuni lavori. Le forze dell’ordine avvertite del fatto non hanno diffuso subito la notizia per non creare allarmismo fra i residenti della zona. Ma il tam-tam ha comunque raggiunto la zona vicina al centro abitato. L’area è stata recintata in attesa delle operazioni di disinnesco. A nessuno è consentito avvicinarsi all’area per motivi di sicurezza.

I precedenti. Non è certo la prima volta che in paese riaffiora un ordigno di guerra. Negli ultimi dieci anni su una decina di bombe, cinque sono state scoperti a Cupello (questo è il sesto), tre a Vasto, tre a San Salvo, uno dei quali al porticciolo turistico. A Cupello l’ultima bomba è riaffiorata a novembre 2008. Il 28 novembre gli artificieri dell’11° reggimento caricarono su un furgone dell’Esercito l’ordigno che per 24 giorni aveva tenuto in apprensione i residenti. La bomba d’aereo di 250 libbre (128 chilogrammi circa) lunga 75 centimetri fu trasferita in una cava a Fossacesia, sotterrata a 4 metri di profondità e fatta brillare con una carica di esplosivo. Quel giorno l’intera Cupello si fermò. Sospesi i collegamenti urbani ed extraurbani. Il paese fu svegliato dal suono delle sirene. Duemila persone lasciarono le case. Per permettere ai militari di recuperare la bomba, il sindaco, Angelo Pollutri, dispose l’allontanamento delle famiglie residenti in un raggio di 400 metri.

L’ordigno attuale. Non appena gli artificieri dell’Esercito avranno dato la disponibilità, sarà recuperata anche la bomba d’aereo riaffiorata la settimana scorsa. Le operazioni probabilmente avverranno di domenica per evitare problemi a lavoratori e studenti. Il recupero comincerà solo dopo aver avvertito la popolazione. I carabinieri controlleranno lo svuotamento di tutte le abitazioni. Alle operazioni parteciperanno i vigili del fuoco, la polizia municipale e i volontari che formeranno un cordone per impedire ai curiosi di avvicinarsi e intralciare le operazioni di recupero. Pronta ad intervenire anche un’ambulanza.

La storia. È il passato che ritorna e ricorda un periodo nero della storia locale. La fascia tratturale tra contrada Sant’Antonio Abate, a Vasto e Cupello, nel 1943 venne bombardata a più riprese. Molte bombe d’aereo si conficcarono nel terreno inesplose. Altre bombe vennero lanciate sulla costa di San Salvo, alla foce dell’Osento, a Furci e a Casalbordino. Una pioggia di ordigni che negli ultimi dieci anni sta tornando in superficie. (p.c.)

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