Botte dopo il rogo al bar: padre e figlio dal giudice 

Castel Frentano. Oggi la convalida dell’arresto dei due congiunti finiti ai domiciliari Il difensore: paradossali alcune accuse, i miei clienti hanno riportato anche ferite   

CASTEL FRENTANO . Proseguono le indagini per fare luce sull’incendio al bar Maiella di Castel Frentano e sulla successiva aggressione a vigili del fuoco e carabinieri. Agli arresti domiciliari ci sono Claudio e Giovanni Roselli, padre e figlio di 49 e 23 anni, di Lanciano. I due sono stati fermati mercoledì notte, dopo aver malmenato due vigili del fuoco che stavano spegnendo l’incendio al gazebo esterno del bar e due carabinieri intervenuti dopo la chiamata dei pompieri. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, padre e figlio avrebbero tentato di impedire lo spegnimento del rogo, di origine dolosa, prima cercando di dissuadere i pompieri, e offrendo loro anche del denaro, e poi aggredendoli. All’arrivo dei carabinieri si sarebbero scagliati anche addosso ai militari, che sono riusciti a bloccarli ricorrendo anche allo spray al peperoncino. I quattro feriti hanno prognosi tra 5 e 10 giorni.
Il motivo scatenante, come ricostruito dagli uomini dell’Arma al comando del capitano Vincenzo Orlando, sarebbe una lite avvenuta nel bar mercoledì pomeriggio. Ma non vengono tralasciate altre piste, come quella legata a questioni di droga. Il titolare del locale, D.C., lo scorso giugno era finito nella rete dei controlli antidroga dei carabinieri, e poi scarcerato. I Roselli devono rispondere di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Ma nel rapporto in Procura i carabinieri ipotizzano anche i reati di lesioni personali dolose ai vigili del fuoco, danneggiamento in seguito a incendio, porto ingiustificato di arma (nella loro auto è stata trovata un’ascia) e istigazione alla corruzione. Questa mattina i due indagati compaiono in tribunale per l’udienza di convalida. La Procura è intenzionata a chiedere una misura cautelare più severa, in carcere. Di diverso avviso il difensore dei Roselli. «Non si può negare che qualcosa sia avvenuto, ma alcune accuse paiono paradossali», sostiene l’avvocato Domenico Russo, «pare poco verosimile che per una lite, che il titolare del bar avrebbe visto avere da Roselli con un’altra persona, sia potuto derivare da parte del mio assistito l’incendio del bar. Claudio Roselli non aveva motivo per accendere il rogo, non ne ha impedito lo spegnimento o non ha offerto denaro ai vigili del fuoco. Tra l’altro ha una lesione in volto per la quale si è rivolto al Pronto soccorso. E deve tornare in ospedale per controlli. Il figlio è stato morso a un dito». Il grave episodio mette in evidenza il problema della sicurezza per i vigili del fuoco. La squadra intervenuta a Castel Frentano era stata già aggredita 4 mesi fa a San Vito. Il caposquadra era stato accoltellato a un braccio, ed è in convalescenza, e un vigile si era tagliato a una mano. Adesso altri due pompieri aggrediti e feriti. Il Conapo, sindacato autonomo, chiederà un incontro al prefetto Giacomo Barbato.
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