Buca il banco della scuola: assolto per danni

Ex studente finito su You tube mentre usa il trapano. Il giudice: il tavolino non lo abbiamo trovato

LANCIANO. Lui, F.F., ex studente dell’istituto tecnico commerciale e per geometri Fermi, è stato assolto perché il fatto non sussiste. La scuola, che l’aveva trascinato a processo, è stata comunque risarcita dal ragazzo perché ha un banco e una sedia nuovi e anche un’immagine decorosa.

È una storia con un doppio lieto fine quella che si è dipanata e poi conclusa nel tribunale di Lanciano davanti al giudice onorario Vincenzo Chielli. Una storia che, però, è iniziata nel modo peggiore, con uno studente, F.F. appunto, che si sarebbe reso protagonista di un atto vandalico nell’istitito che frequentava durante il periodo dell’occupazione, quello in cui gli studenti si riappropriano degli spazi scolastici protestando per disagi e problemi, lasciando fuori dalla struttura docenti e personale Ata.

I fatti contestati in aula risalgono all’8 dicembre 2010, nel Fermi. Lo studente ha dovuto infatti rispondere di danneggiamento per aver bucato con il trapano un banco della scuola, durante il periodo dell’occupazione. La malefatta era emersa perché il ragazzo e alcuni compagni pensarono di registrare un video del gesto e pubblicarlo su Facebook. Ma i filmati sul popolare social network finirono sotto gli occhi dell’attenta dirigente, Daniela Rollo, e di alcuni collaboratori che, sconcertati, presentarono una denuncia contro il ragazzo non solo per il danneggiamento materiale del banco ma anche per quello morale della scuola, che vedeva lesa la propria immagine.

Nel processo, però, le prove a carico dell’atto vandalico dello studente sono scemate, tanto che alla fine non è stato trovato neanche il banco bucato con il trapano. Da qui l’assoluzione dell’alunno con formula piena, perché il fatto non sussiste. Ma anche la scuola ha avuto il suo risarcimento, soprattutto morale. «Il ragazzo, comprendendo l’errore commesso e grazie proprio agli insegnamenti ricevuti a scuola», dice Quirino Ciccocioppo, avvocato dello studente, «ha sottoscritto una scrittura privata con la dirigente scolastica in cui si impegnava a risarcire la scuola, comprando una banco e una sedia. Un gesto che ha fatto capire a tutti che l’alunno è cresciuto, ha capito l’errore, grazie agli insegnamenti ricevuti».

Teresa Di Rocco

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