Bucchianico, la chiesa chiusa da 40 anni ora sta per crollare. L'appello: salviamo questo gioiello

La Madonna dell’Assunta ha il tetto sfondato: è chiusa da 40 anni La sua storia è eccezionale, ma i 450mila euro per i lavori sono bloccati

BUCCHIANICO. Il sindaco Gianluca De Leonardis chiede aiuto e tramite le pagine del Centro denuncia lo stato di abbandono della città di San Camillo da parte degli enti di competenza: dopo il centro storico che rischiava di sprofondare a valle, a causa del maltempo della scorsa primavera, questa volta è il turno della chiesa della Madonna dell'Assunta all'ingresso del cimitero, che chiesa intesa come ritrovo e casa di fede non è più da quarant'anni, tanto è il tempo che la sua porta è stata serrata in attesa di trovare fondi per la sua riapertura, e che rischia di venire giù e far perdere a tutta la comunità un bene di inestimabile valore.

«Occorrono milioni di euro per il suo restauro e non possiamo intervenire su un bene vincolato» spiega il primo cittadino. «Proprio in questi giorni ho scritto al Mibact, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, per sollecitare un sopralluogo e rendersi conto dello stato di pericolosità dell'edificio per persone e cose. La situazione è grave, il Comune sta lavorando per accrescere l'area cimiteriale ma nella stesso momento siamo stati costretti a chiudere un ingresso laterale e ridimensionare notevolmente quello principale che affianca la chiesa dell'Assunta. Abbiamo bisogno di un intervento immediato del Ministero prima che la chiesa crolli perdendo per sempre anche la sua bellissima facciata. Aspettiamo una risposta dal soggetto attuatore dei lavori, appunto il Mibact».

La chiesa della Madonna dell’Assunta sorge sui resti del convento del Santo Spirito, occupato nel XIV secolo dal monastero celestiniano al quale era annesso un piccolo ospedale. Un restauro la ricostruì completamente dalle fondazioni tra il 1876 e il 1879, regalandole la facciata neoclassica che ancora oggi la contraddistingue e facendole perdere in quell'epoca, però, molti elementi trecenteschi come il portale e le statue di San Benedetto e di Sant'Aldemario.

A metterla in ginocchio è stata la non curanza che l'hanno vista prima saccheggiata e poi, con la mancanza di interventi di consolidamento, le crepe si sono fatte sempre più spazio lungo i muri portanti, il tetto è crollato, e gli affreschi che decoravano i suoi interni rovinati pesantemente. I cittadini dal canto loro hanno provato nel 2011 a denunciare il degrado al Fai cercando qualche forma di sostegno ma tutto senza risposta. Anche i fondi che le erano stati assegnati nel 2014, che ammontavano a 450 mila euro, non sono mai arrivati e risultano ancora congelati al contrario del degrado della chiesa.