Cambio ai vertici della Sasi Ma Pupillo si astiene

Dopo le dimissioni di Tarantini (Comune di Lanciano) entra Torricella (San Salvo) indicata nella lista del centrodestra e votata dai sindaci di centrosinistra
LANCIANO. Il Comune di Lanciano ha preso le distanze dal consiglio di amministrazione della Sasi, presieduto da Domenico Scutti, rinunciando a un proprio membro nel vertice dell’ente dopo le dimissioni di Brunella Tarantini, dipendente del comune frentano. Cda che ora conta sulla presenza di Silvia Torricella, dipendente del Comune di San Salvo, terzo e ultimo membro della lista di centrodestra indicato durante l’assemblea del 7 ottobre scorso in cui è stato eletto il nuovo cda. Torricella è stata votata, ironia della sorte, dai sindaci di centrosinistra, tranne Mario Pupillo, primo cittadino di Lanciano. Sindaci di centrosinistra che erano gli unici presenti nell’assemblea dei soci della Sasi chiamata a porre fine alla questione della composizione del Cda che ora risulta così formato: Domenico Scutti, presidente e amministratore delegato, consiglieri Vincenzo Marcello e Silvia Torricella. C’è il componente di minoranza, la Torricella appunto, ma a parte Scutti, è un Cda diverso da quello eletto dall’assemblea del 7 ottobre scorso. Potrà lavorare? Riuscirà a inserirsi nel Registro delle imprese che ha rigettato l’iscrizione del vecchio Cda composto da Scutti-Tarantini-Marcello?
Le distanze di Pupillo. Ad aprire l’assemblea è stato il sindaco di Lanciano che dopo le dimissioni rassegnate dal proprio membro nel Cda, Brunella Tarantini, a causa “di mesi in cui si sono create situazioni poco condivisibili e sostenibili nel Cda”, ha detto di non entrare nel consiglio. «Lanciano fa un passo indietro per riportare serenità nel Cda», ha detto Pupillo. Serenità accolta da Scutti anche se Pupillo con le sue parole ha preso le distanze proprio dalla gestione Scutti. Subito dopo c’è stata la votazione dei tre punti all’ordine del giorno passati all’unanimità dei presenti, ossia i sindaci di centrosinistra, con l’astensione, appunto, di Pupillo. Questo perché i sindaci di centrodestra non hanno preso parte all’assemblea considerata “illegittima”. Inoltre chiedevano la “rielezione dell’intero Cda”. Posizione ignorata.
L’estromissione di D’Ercole. In meno di dieci minuti i sindaci hanno approvato la “sanatoria, ratifica della delibera del Cda del 24 ottobre 2013”, in cui era stato estromesso Patrizio D'Ercole, eletto invece in quota al centrodestra nell’assemblea del 7 ottobre 2013. Poi hanno rilevato “la nullità e la inefficacia della nomina di D’Ercole quale componente del Cda Sasi perché ineleggibile poichè non alle dipendenze di uno dei Comuni azionisti, così come prevede la spending review”. Infine è stato validato il Cda formato da Scutti amministratore delegato e dai consiglieri Brunella Tarantini e Vincenzo Marcello. Cda che non è stato riconosciuto dal tribunale di Chieti. Il trobunale, infatti, aveva respinto il ricorso della Sasi che chiedeva l’iscrizione al Registro delle imprese, evidenziando che nel Cda presentato mancava D’Ercole.
I nuovi amministratori. Senza questi passaggi non si poteva arrivare alla surroga della Tarantini, punto aggiunto all’ordine del giorno dopo le dimissioni di quest’ultima avvenute l’11 marzo. Quando cioè il Cda composto da lei, Scutti e Marcello, non era ancora stato validato dalla assemblea. Fatto non rilevato, con i sindaci di centrosinistra che sono andati avanti eleggendo al posto della Tarantini, con 34 voti a favore e un astenuto(Pupillo), Silvia Torricella, dipendente del Comune di San Salvo, di centrodestra. Scelta fatta, come precisato dal sindaco di Altino, Camillo Di Giuseppe, «per mostrare la trasparenza della gestione».
Teresa Di Rocco
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