Cavie soppresse, indaga la Procura
Santa Maria Imbaro: blitz della Forestale nel Negri Sud dopo l’esposto Lav. L’istituto: leggi rispettate
SANTA MARIA IMBARO. La Procura di Lanciano ha aperto un fascicolo sulla soppressione, nelle scorse settimane, di centinaia di cavie da laboratorio da parte dell’istituto Mario Negri Sud. L’inchiesta fa seguito a un esposto della Lav (Lega anti vivisezione) che ha denunciato il centro di ricerca, attraverso il presidente nazionale Gianluca Felicetti, per maltrattamenti su animali. Lunedì scorso, mentre numerosi dipendenti e ricercatori erano in sciopero per denunciare la gravissima crisi finanziaria in corso, sono arrivati gli agenti della Forestale su mandato del procuratore capo Francesco Menditto. Gli investigatori sono stati accompagnati nello stabulario, dove ancora risiedono centinaia di topolini utilizzati ai fini della ricerca scientifica e dove è stato effettuato un accurato sopralluogo e verifica della documentazione. Da una prima ispezione sembrerebbe che non sia stato trovato nulla di anomalo ma potrebbe essere chiesto un supplemento di indagine nei prossimi giorni. Ad accompagnare gli agenti nello stabulario sono stati gli stessi responsabili del Negri Sud assieme a un veterinario.
La soppressione di centinaia di topolini aveva fatto scalpore, con un’eco addirittura nazionale, nelle scorse settimane. Il contenimento del numero delle cavie era stato dovuto, oltre che alle difficoltà di gestione dello stabulario, anche al distacco del responsabile del laboratorio del Metabolismo lipidico e tumorale, Antonio Moschetta, che ha lasciato l’istituto da mesi. Lo stabulario, dove si contavano centinaia di cavie utilizzate per la ricerca sul cancro, è rimasto quindi privo di alcuni tipi di attività. La procedura di soppressione dei roditori è iniziata di concerto con l’amministrazione dell’istituto. Lo stesso Moschetta, sempre in accordo con la direzione del Negri Sud e con l’Università di Bari, città dove attualmente lavora lo scienziato, ha prelevato diverse centinaia di topi utilizzati per la sua ricerca trasferendoli in Puglia. L’operazione di contenimento e soppressione delle cavie rientra, come da sempre sostiene il Negri Sud, nelle “normali attività di ricerca”, ma aveva scatenato le ire delle associazioni Animalisti Italiani onlus, Lav e Enpa (ente nazionale protezione animali).
La Lav in particolare ha presentato un esposto alla Procura. «Abbiamo denunciato il centro di ricerca per maltrattamenti e uccisione di animali», spiegano dalla sede pescarese dell’associazione, «ci siamo inoltre offerti di avere in affidamento gli animali che rischiano la soppressione e la richiesta resta ancora in piedi. Aspettiamo tuttavia l’evolversi della procedura giudiziaria in corso». «Abbiamo sempre rispettato le leggi dello Stato», dicono dal Negri Sud, «sia per la soppressione delle cavie che per la gestione dello stabulario. Siamo costantemente monitorati dal ministero della Salute ed ogni attività è strettamente regolata dalla normativa di riferimento: non c’è nessuna strage in atto, nè si pratica sadismo sulle cavie. La ricerca che effettuiamo serve a fini scientifici».
Daria De Laurentiis
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