ELEZIONI A CHIETI In corsa Di Paolo, Buracchio e Aceto Nel Pdl troppi candidati per pochi posti

Centrodestra, liste civiche in crisi

Sono otto per Di Primio, nessuna ufficializzata. Forza Nuova lancia Tetè

CHIETI. Erano partiti mostrando sicurezza e determinazione. Ora sono in crisi perchè i posti da spartire sono pochi mentre le liste e candidati si moltiplicano. E’ il caso politico dei centristi di destra che sono scesi in campo a sostegno del candidato sindaco Pdl, Umberto Di Primio.
La strategia messa a punto dai vertici del Popolo delle libertà, dal senatore Di Stefano e l’assessore Febbo, è molto semplice: prima viene il Pdl, con gli incarichi in caso di vittoria già decisi, poi c’è tutto il resto. Tutto il resto però significa complessivamente 8 liste e oltre 300 candidati in corsa. Di Primio ha tessuto una tela ampia, forse troppo. In corsa tra le civiche ci sono l’Udc di Andrea Buracchio; la lista denominata «Giustizia sociale» che fa capo all’ex Dc Bruno Di Paolo, e l’altra capeggiata dall’ex Udeur, nonché ex consigliere regionale della giunta Del Turco, Liberato Aceto.

Una lista: «Alleanza per Di Primio», che era stata organizzata potrebbe ora fondersi con quella di Aceto. Insomma la spavalderia finora mostrata dal centrodestra viene frenata dai rischi di un’alleanza politica variegata e litigiosa. I «centristi di destra» inoltre rinviano le presentazioni ufficiali ma minimizzano le divisioni.
«La mia lista è chiusa», dice Bruno Di Paolo, «ed è composta da 40 candidati della società civile con un paio di personaggi con un passato politico alle spalle».
Di Paolo non nasconde che se ci sarà un buon risultato potrà chiedere di più al Pdl, lui parla di «ruolo di prestigio». «L’obiettivo personale è quello di risultare tra i più votati in città in modo da poter ambire ad un ruolo di prestigio che la gente mi chiede».

Mostra, invece, disinteresse alla spartizione dei posti Andrea Buracchio, leader dell’Udc. «Il nostro è un partito moderato interclassista con una lista», annuncia Buracchio, «che annovera tra le sue fila professionisti, operai e impiegati». Buracchio, ultimo sindaco Dc di Chieti nel 1993 travolto dalle inchieste di Tangentopoli, auspica una campagna politica dai toni distesi. «L’augurio è che non ci siano dibattiti improntati sulle offese reciproche», aggiunge.
Chi invece rimane in silenzio è Liberato Aceto, ex Udc, ex Udeur di Mastella e ora in procinto di organizzare una lista civica a sostegno di Di Primio. Doveva presentare la lista nei giorni scorsi ma poi ha preferito rinviare. Nel frattempo tra le sue fila è passato un ex assessore della giunta Ricci, Giuseppe Giampietro che ora annuncia di aderire alla lista di Aceto.

A creare ancora più scompiglio nella centrodestra è anche la discesa in campo del quarto candidato sindaco. Per il partito di estrema destra Forza nuova si candida Eugenio Di Francesco meglio conosciuto in città come «Tetè». Per i suoi fan «Tetè sindaco!». E’ lo slogan lanciato su Facebook dal gruppo di amici che supporta la candidatura a sindaco. Titolare di un negozio di articoli sportivi, «Tetè sport» appunto, di cui Di Francesco è proprietario.
«Ho scelto la candidatura con Forza nuova, l’unico partito», sostiene Di Francesco, «che non ruba. E poi basta con la litigiosità dei tradizionali raggruppamenti politici dove non c’è unione». Di Francesco è un apprezzato maestro di sci, amante dello sport e della vita dinamica.

Non a caso sui manifesti elettorali che presto campeggeranno in città verrà ritratto in abiti casual. «Non indosserò la cravatta per scelta. Io sarò un cittadino», dice Di Francesco, «tra i cittadini della mia città».