Cerimonie per l’ufficiale Wigram

Visita dei figli del maggiore che accolse i patrioti della Maiella
PIZZOFERRATO. Antony e Michael Wigram il 3 febbraio 1944 avevano meno di dieci anni. Anche quel giorno, per i due fratelli londinesi, si sarebbe dipanato uguali agli altri, anche se il loro papà, Lionel, era in guerra. Per il maggiore Lionel, comandante della formazione Wigforce che accoglieva anche i patrioti della Maiella (in seguito Brigata Maiella), quello fu il giorno cui non seguì una nuova alba: ucciso alle prime luci dell’alba durante la battaglia di Pizzoferrato.
Domani e domenica, i due fratelli Wigram, saranno a Pizzoferrato e a Casoli, con figli e nipoti, per trasmettere alle nuove generazioni la memoria di quelle vicende storiche. Domani, alle 10,30, dopo essere stati accolti dal sindaco, Nicola Tarantini, i Wigram andranno sulla “rocca”, luogo della famigerata battaglia; ad accompagnarli ci saranno Antonio Rullo, vice presidente dell’Associazione Brigata Maiella, e Nicola Troilo, figlio del comandante della Brigata Maiella, Ettore. Domenica, invece, la delegazione si sposterà a Casoli, dove alle 11 sarà dedicata al maggiore Wigram una sala del castello, già sede del comando inglese.
Nella notte tra il 2 e 3 febbraio del ’44 la Wigforce attaccò l’accampamento tedesco sullo sperone che domina Pizzoferrato. Prima che la situazione cambiò in favore della Wehrmacht, un colpo raggiunse mortalmente il maggiore Wigram. Inglesi e patrioti della Maiella ripararono nella chiesetta della Madonna del Girone, dove furono uccisi dai tedeschi dietro l’altare sotto il crocifisso. La battaglia non fu vana: i tedeschi, che subirono pesanti perdite, lasciarono Pizzoferrato il giorno dopo non prima di aver trucidato i prigionieri. Per il maggiore Wigram, sepolto presso il cimitero di guerra Moro River di Ortona, valgano i sentimenti che gli dedicò Ettore Troilo: “La figura del maggiore Wigram, eroico ufficiale combattente dell’esercito inglese, rimarrà presente al mio ricordo e al mio spirito per lunghissimo tempo, egli è caduto alla testa dei miei patrioti, volontario tra i volontari».
Matteo Del Nobile
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