LA MOBILITAZIONE

Chieti, Di Primio come Salvini: occupa i "Cappuccini" contro l'arrivo dei profughi

L'iniziativa è scattata quando il primo cittadino ha avuto notizia dell'arrivo di una ventina di immigrati. Presenti anche esponenti delle liste che sostengono la sua candidatura per un altro mandato come primo cittadino

CHIETI. «Mai profughi all'interno degli Istituti Riuniti San Giovanni Battista di Chieti». Con queste parole il sindaco, Umberto Di Primio, ha occupato l'ingresso della struttura. L'iniziativa è scattata quando il primo cittadino ha avuto notizia dell'arrivo di una ventina di immigrati.

 

«Ho deciso di venire qui - ha detto Di Primio - e occupare insieme ad alcuni cittadini l'ingresso dei "Cappuccini". È bastata questa azione per scongiurare l'arrivo oggi di questi immigrati, ma questo varrà sempre. Non accetterò né ora e né in futuro che i "Cappuccini" si trasformino in un centro di prima accoglienza o comunque in un centro di accoglienza per gli immigrati. C'è una scuola vicino, siamo in pieno centro storico, ci sono qui dentro lavoratori che devono capire come andare avanti con il loro lavoro, e quindi - ha sottolineato Di Primio - non è possibile né pensabile che questa struttura venga a pezzi svenduta per diventare il luogo di accoglienza degli immigrati».

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All'occupazione presenti, oltre al sindaco che l'ha promossa, una cinquantina di persone, tra cui anche dipendenti delle Case di riposo ed esponenti delle liste che sostengono Di Primio.

Un gesto che non ha lasciato indifferenti le controparti politiche.«Partecipare al presidio di Casa Pound contro l'accoglienza di profughi vuol dire, checché ne dica il sindaco Di Primio, condividere il loro pensiero xenofobo. Ma la tentazione di cavalcare quest'onda di paura alimentata ad arte anche a fini elettoralistici, è troppo grande per Di Primio». Lo afferma il candidato sindaco del centro sinistra Luigi Febo.

«Una semplice telefonata di richiesta di ipotetica disponibilità da parte inoltrata dal Prefetto su comunicazione del Ministero si è trasformata in un arrivo imminente. E’ lecito domandarsi se sia stato lo stesso Di Primio ad organizzare il tutto - aggiunge Febo. Come rappresentante delle Istituzioni il Sindaco ha il dovere di partecipare ad altri tavoli di lavoro. Non dietro lo striscione di Casa Pound. Rispetto all’inadeguatezza della struttura Istituti riuniti San Giovanni Battista, siamo tutti d'accordo ed già acclarato che non ospiterà profughi».

Ed interviene anche Casa Pound che con una ventina di aderenti ha partecipato all'iniziativa. «Riteniamo profondamente sbagliata la decisione del Prefetto, compiuta ignorando le autorità comunali ed il sentimento della cittadinanza, di individuare il San Giovanni Battista come luogo preposto all'accoglienza dei richiedenti asilo - afferma in una nota Francesco Lapenna, responsabile Casa Pound per la città di Chieti. Il San Giovanni Battista infatti, non possiede i mezzi necessari per garantire un adeguato servizio di accoglienza. Inoltre, la vicinanza della struttura ad un istituto elementare, è motivo di forte apprensione per i genitori dei piccoli studenti. Dopo la protesta di questa mattina - prosegue Lapenna - abbiamo saputo che gli immigrati sono stati momentaneamente allontanati dal centro storico della Città di Chieti per essere ospitati in via temporanea in un'altra località. Auspichiamo ora che il Prefetto, tenendo conto anche dell'opposizione delle autorità e della cittadinanza, ritorni sulle sue decisioni, nella speranza che anche le autorità nazionali, da cui il Prefetto dipende e che pianificano l'accoglienza a livello nazionale, preso atto della situazione disastrosa ed insostenibile che si sta delineando in tutta Italia, ripensino in maniera radicale l'intera politica migratoria».