allo stadio

Chieti, i tifosi ospiti devastano la pista di atletica

Domenica gli Ultrà del Campobasso hanno lanciato 22 petardi e bombe carta, ora in quattro rischiano l’arresto. Oggi la denuncia in Questura presentata dall'assessore ai lavori pubblici

CHIETI. Almeno 22 bombe carta lanciate ieri nello stadio Angelini di Chieti, in corrispondenza della curva che ospitava i tifosi molisani, durante la partita di serie D Chieti-Campobasso: lo segnala l'assessore ai lavori pubblici del Comune di Chieti Mario Colantonio in una denuncia querela presentata oggi in Questura. Gli ordigni sono finiti sul campo e sulla pista di atletica leggera, danneggiando quest'ultima che, inaugurata nel settembre 2014, ha da poco ottenuto dal Coni il collaudo federale. Domenica la partita era iniziata senza particolari fermenti nella curva degli ospiti, la tifoseria del Campobasso ha subìto senza troppi sussulti anche il primo gol. Ma al quattordicesimo minuto di gioco, col pareggio, si è scatenato l’inferno. Dalla curva ospiti sono piovute ben 22 bombe carta con effetti devastanti per la sottostante pista di atletica riconsegnata alla città di recente e dopo un lungo e costoso restyling del Comune.

Il servizio di sicurezza pubblica agli ordini del vice questore aggiunto Francesco Costantini è entrato in azoine mentre lo speaker ha intimato alla frangia esagitata della tifoseria molisana di farla finita altrimenti la partita sarebbe stata sospesa e la vittoria attribuita, a tavolino, al Chieti.Il timore di tornare a casa con una sconfitta sul groppone ha riportato la quiete. Il Chieti super concentrato nonostante i botti ha infilato altre due palle gol nella rete avversaria vincendo la partita alla grande per 3 a 1. I tifosi della squadra sconfitta, barbari compresi, sono stati accompagnati ai pullman da un nutrito numero di poliziotti. Archiviata la vittoria ora però si contare i danni subiti dal «bombardamento». Danni che si preannunciano gravi. Subito dopo la gara Ines Bellia, institore della Chieti calcio ha inviato il referto partita alla terna arbitrale nel quale vengono citati i danni prodotti dalla tifoseria molisana per consentire al Comune «richiedere eventuali danni». Indignato per i fatti accaduti allo stadio Angelini l’assessore ai lavori pubblici Colantonio. «La pista di atletica, intitolata a Pietro Mennea e inaugurata da Sara Simeoni lo scorso settembre, è stata realizzata con materiali d’eccellenza che costano circa 180 euro al metro quadro» spiega con l’amaro in bocca «lavori che ci hanno consentito di conquistare l’omologazione da parte del Coni per gare internazionali». Interventi costati intorno ai 370mila euro e che ora vengono vanificati dall’intemperanza di alcuni vandali che stanno allo sport come il diavolo all’acqua santa. L’assessore si chiede anche come sia stato possibile che 22 bombe carta siano sfuggite al controllo della polizia. «Si tratta di oggetti voluminosi che non possono passare inosservati» rimarca Colantonio che oggi presenterà in procura una denuncia contro ignoti. «Chi ha fatto i danni deve pagare» insiste «le telecamere piazzate sulla curva ospiti dello stadio possono essere di grande aiuto per l’identificazione da parte della polizia». Che nel frattempo ha già avviato le indagini e per 4 tifosi della «zona offensiva», come recita lo striscione, potrebbero aprirsi le porte del carcere o chiedersi (col Daspo) quelle degli stadi.

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