la protesta

Chieti, iniziate le ferie: 35mila cittadini senza servizio Anagrafe

Il Comune snobba lo Scalo e chiude l’ufficio fino a luglio. Cerulli di "Cittadinanzattiva" accusa: è un servizio negato

CHIETI. Anagrafe in ferie per oltre 35 mila cittadini. Lo Scalo per il Comune resta città di serie B. “Si comunica che dal 17 giugno al primo luglio il servizio Anagrafe verrà garantito presso l’ufficio della sede centrale in corso Marrucino”. E’ il cartello affisso al portone della delegazione comunale di piazza Carafa ed entrando, sulla destra, si vede subito che l’ufficio è vuoto e completamente sguarnito. L’usciere che siede a pian terreno si limita a dire con gentilezza che bisogna recarsi sul colle, non potendo rilasciare altre dichiarazioni.

La motivazione, però, non è un mistero: l’addetto al servizio Anagrafe è in ferie e non c’è nessuno che possa sostituirlo. L’altro impiegato che svolge il medesimo servizio lavora nella sede centrale che non può lasciare sguarnita (ci sarebbe un terzo addetto che, però, oltre all’Anagrafe cura anche altri servizi sempre nelle sede principale. Dunque, pure per questo, non può lasciare). E perciò si taglia la testa al toro e si chiude l’ufficio. Poco importa che solo per il servizio relativo alle carte d’identità, riceva, in media, un quindicina di utenti al giorno. Senza contare le autentiche di documenti e gli altri tipi di servizi svolti dall’ufficio. «E’ la logica dei figli e figliastri», dice il responsabile di Cittadinanzattiva, Aldo Cerulli, «noi dello Scalo, evidentemente, continuiamo a rimanere figliastri. Altrimenti non si capisce come mai un’amministrazione non riesca a prevedere un rimpiazzo per un impiegato in ferie. Oppure perché si decida di lasciare sguarnito proprio l’ufficio che serve la parte più popolosa della città, continuando a mantenere aperto, invece, quello dove risiedono meno cittadini. Allo Scalo, da Brecciarola a San Martino, abitano tra le 35 mila e 40 mila persone. Sul colle e nelle altre contrade periferiche credo siano rimasti tra i 10 mila e 12 mila residenti. Eppure è lo Scalo che continua a subire i maggiori disagi. Basta vedere cosa è successo per i parchi gioco… che ora, per fortuna, hanno finalmente riaperto».

E se ci sono da considerare anche le ragioni di un ente dalle casse in rosso, che non può più permettersi in alcun modo spese extra, Cerulli ribatte con la richiesta di «non andare a risparmiare sui servizi al cittadino, ma di tagliare gli sprechi». Il segretario regionale di Cittadinanzattiva chiude con una battuta sferzante: «E’ vero che ci hanno tolto la Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, ma questo non significa che ci devono togliere pure i servizi!».