l'intervista

Chieti, tentata rapina in pizzeria: «Ora arrivano le minacce»

Lo sfogo di Leonello di Konopizza: sabato ha buttato fuori dal locale il 40enne che voleva soldi, ora riceve telefonate

CHIETI. «Non sono stato picchiato, mi è solo venuto addosso, poi io l’ho preso di peso e l’ho buttato fuori dal mio locale». Enrico Leonello, il proprietario della pizzeria Konopizza sulla via Colonetta, racconta con precisione quel che è avvenuto sabato sera nel suo locale. Per tentata rapina ai suoi danni è in carcere Andrea Furbesco, 40 anni, di Chieti.

«É una persona che ha molti problemi, lo conosco da tanto», dice Leonello di Furbesco, «tante volte ho cercato anche di aiutarlo. Tanto che questa mattina (ieri, ndr) volevo ritirare la querela, ma mi hanno detto che per questo tipo di reato si procede di ufficio. Anche perché domenica sono stato anche minacciato per telefono». «Era una continuazione», aggiunge il ristoratore che ha aperto la pizzeria investendo in sacrifici e lavoro, «viene sempre nel mio locale, ma anche in quelli vicini, a disturbare, a dare fastidio ai clienti. E sabato sera ha fatto la identica cosa. É entrato, nel locale c’erano diverse persone, e tenendo la mano destra dietro la schiena si è avvicinato al banco e mi ha detto: “dammi l’incasso se no di sparo 21 colpi”. Non sapevo cosa nascondesse per cui ho preso i soldi dalla cassa, sono uscito fuori dal bancone e lui mi è venuto incontro e si è avventato su di me, mi ha premuto le mani sul corpo. Così io ho reagito e come un giocatore di rugby lo preso di peso e buttato via fuori dal locale. Ecco, così sono andate realmente le cose».

Enrico Leonello è stanco di dover affrontare tipi del genere. «Ci vorrebbero più controlli in questa zona per tutelare tante persone che come me lavorano nel pubblico. Furbesco ha infastidito tutti quelli che stanno in questa zona. Lo so, ha problemi (il ristoratore non lo chiama mai per nome ndr), ma, beato lui, non deve come noi, fare salti mortali per portare avanti la baracca, ha un posto fisso e guadagna. Poi so che i soldi se li spende tutti e per questo ne ha sempre bisogno. Più di una volta l’ho aiutato ma io mi devo spaccare in due per poter vivere. Ho moglie e figli. Ora sono davvero stanco».

Intanto sul fronte delle indagini Andrea Furbesco si trova ancora in carcere. La richiesta di convalida dell’arresto da parte della sostituto procuratore Marika Ponziani, è arrivata ieri mattina all’ufficio del giudice per le indagini preliminari nella tarda mattinata. L’indagato sarà ascoltato dalla Gip Antonella Redaelli, questa mattina e si saprà anche la sua versione dei fatti a meno che Furbesco non voglia avvalersi della facoltà di non rispondere.

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