Chieti, trova nel cassetto buoni postali del '42 ora valgono un milione e 500mila euro

I certificati postali avevano un importo totale di 6 mila lire. Li aveva acquistati il padre per garantire al figlio qualche soldo da parte. Ora il fortunato cittadino abruzzese, dopo i 69 anni di giacenza in Posta, ha deciso di richiedere quella cifra

CHIETI. Come in un film. Frugando in un cassetto nella vecchia casa paterna a Chieti, dopo 69 anni G.R. ha ritrovato casualmente due buoni postali datati 1942 e 1943 da seimila lire totali. Oggi quei due pezzi di carta hanno una rivalutazione monetaria di circa 1 milione e 500mila euro. Insomma, una storia fortunata.

Li aveva acquistati il padre per garantire al figlio qualche soldo da parte. E G.R. aveva preso di buon grado il regalo paterno, per poi però dimenticarsene. Due buoni dal valore notevole per l'epoca, ma assolutamente lontano da quello milionario di oggi.

«Era ancora il pieno svolgimento la seconda guerra mondiale», racconta Marco Angelozzi, l'avvocato scelto dal nuovo potenziale Paperon de Paperoni, «quando il padre del mio cliente, di origine abruzzese, allora bambino e oggi in pensione, decise di depositare e sottoscrivere due buoni da tremila lire ciascuno in favore del figlio. Una somma decisamente consistente considerando l'epoca».

E così passano gli anni e i due buoni postali vennero purtroppo smarriti. «Solo qualche settimana fa», continua l'avvocato Angelozzi, uno specialista in materia, «in un cassetto della sua vecchia casa paterna di Chieti, l'uomo ha ritrovato casualmente quei vecchi buoni».

Ora il fortunato cittadino abruzzese, dopo i 69 anni di giacenza in Posta, ha deciso di richiedere quella cifra, a mezzo dello studio legale che si occupa del recupero delle somme dei libretti bancari antichi tramite una class action alla Banca d'Italia, alle Poste italiane e al Ministro delle finanze che subentrano, a garanzia, nei rapporti di credito degli istituti bancari.

«Si tratta di una somma ovviamente maggiorata degli interessi maturati negli anni», conclude il legale dell'uomo, «della rivalutazione monetaria e della capitalizzazione che, dopo 69 anni, hanno fruttato una cifra considerevole, pari a circa 1 milione e 500mila euro».

Le modalità e i termini di adesione alla class action proponibili al proprio tribunale di residenza, e dove non è necessaria l'assistenza di un avvocato, sono disponibili sul contatto facebook «libretto antico» o sul sito internet www.librettibancariantichi.it. (g.i.)

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