Cocaina party nel bar, 4 nei guai 

I carabinieri fanno irruzione nel locale: il gestore denunciato per spaccio, gli amici tutti multati

CHIETI. Le conseguenze più temute sono aggrappate all’esito di tamponi futuri. Di certo, si prospettano guai giudiziari per l’organizzatore e i partecipanti del cocaina party andato in scena domenica sera, in tempi di Covid, all’interno di un bar di un paese dell’area pedemontana. La festa clandestina è stata interrotta dall’intervento dei carabinieri della compagnia di Chieti e si è chiusa con la denuncia del titolare del locale, ora accusato di spaccio e multato insieme ai tre amici che si erano intrattenuti oltre il coprifuoco trasgredendo ogni divieto. Tutti sulla quarantina, il barista-pusher e i clienti vivono in zona.
È appena passata la mezzanotte quando una pattuglia dei carabinieri scorge la luce accesa in un bar. I militari del maggiore Massimo Capobianco si fermano subito, pensando a un furto, ma dalla vetrina vedono chiaramente un gruppetto di persone seduto intorno a un tavolo. Gli amici bevono alcolici come se non nulla fosse e, già da una prima occhiata, sembrano piuttosto euforici. Alla vista dei carabinieri, si scatena il parapiglia, perché i quattro cercano di nascondere qualcosa. In particolare, coprono con una scatola di cartone un oggetto che si trova sul tavolo. Quel gesto repentino non passa inosservato. Gli uomini dell’Arma trovano così un piatto in ceramica che contiene una striscia di sostanza bianca, poi risultata cocaina, e una scheda telefonica con tracce della stessa droga. Iniziano dunque le perquisizione personali e domiciliari, durante la quali vengono sequestrati un po’ di hashish, che uno degli amici ha addosso, e altra cocaina pronta per essere sniffata, come confermano le banconote già arrotolate. La serata del quartetto finisce in caserma. Il gestore del bar viene denunciato per «detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed agevolazione al consumo»; nei confronti degli amici, invece, scatta la segnalazione alla prefettura di Chieti. Ma non finisce qui: dovranno pagare 400 euro ciascuno per aver violato l’obbligo di rientrare a casa alle dieci di sera. Il bar è stato chiuso per 5 giorni.
I controlli anti-Covid, potenziati dal prefetto Armando Forgione che presiede il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, proseguiranno anche nei prossimi giorni. Uno degli obiettivi è proprio quello di bloccare feste e discoteche clandestine ed evitare che i giovani, come già avvenuto nelle settimane precedenti, si accalchino nelle vicinanze dei locali.