Coltellate alla moglie per gelosia Il gip: sì alla perizia psichiatrica 

Roberto Salute piange in tribunale: un medico dovrà accertare se era capace di intendere e di volere La donna, che fu operata d’urgenza, si costituisce parte civile e chiede 200mila euro di risarcimento

CHIETI. Ci vorrà una perizia psichiatrica prima di processare Roberto Salute, 56 anni, operatore ecologico di Torrevecchia Teatina, reo confesso del tentato omicidio della moglie, presa a coltellate dentro casa la sera dello scorso 18 gennaio. Lo ha deciso il giudice Andrea Di Berardino, che ha accolto la richiesta del difensore dell’imputato, l’avvocato Stefano Sassano. Ieri mattina, l’uomo, che è ancora sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, e la coniuge, Marina Salute (i due hanno lo stesso cognome), 51 anni, si sono rivisti in aula e hanno scambiato anche qualche parola. Lui è scoppiato in lacrime, si è detto pentito e ha chiesto più volte scusa. La donna, assistita dall’avvocato Laila Tammaro, si è costituita parte civile e ha chiesto 200mila euro di risarcimento dei danni. La discussione e la successiva sentenza, salvo colpi di scena, arriveranno il prossimo 7 settembre. Sei giorni prima, lo psichiatra Giuseppe Cimini di Teramo dovrà depositare la perizia disposta per accertare se l’uomo fosse capace di intendere e di volere al momento del fatto e se sia da considerarsi socialmente pericoloso. Le operazioni peritali sono già iniziate con l’acquisizione del fascicolo. Il procuratore Lucia Anna Campo gli ha contestato l’aggravante di «avere agito per motivi futili dettati dalla gelosia». La difesa ha scelto il rito abbreviato, ovvero il processo allo stato degli atti, che consentirà all’imputato di avere lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna.
LA RICOSTRUZIONE
Roberto era certo che la moglie lo tradisse dopo la confidenza ricevuta da un familiare e, per questo, aveva ingaggiato un’investigatrice privata per controllare gli spostamenti della coniuge. Sull’auto della donna, non a caso, è stato sequestrato anche un gps. La sera del tentato omicidio Roberto, che si è detto ancora innamorato della moglie dalla quale si stava separando, si è avvicinato a lei per cercare di avere un contatto fisico: l’ha accarezzata, voleva fare sesso. Ma, sempre in base alla versione del marito, Marina ha rifiutato di avere un rapporto con lui. In un primo momento, il 56enne è andato a letto, anche perché il mattino successivo si sarebbe dovuto alzare presto per raggiungere il posto di lavoro. Ma, poco prima delle 22, si è alzato all’improvviso, è andato in cucina, ha afferrato un coltello con la lama di 21 centimetri e ha colpito la moglie, già in vestaglia, con due fendenti all’addome e sotto un’ascella. La donna è riuscita a scappare nell’appartamento al piano superiore, dove abita la figlia Pamela. La fuga è stata ripresa anche dall’impianto di videosorveglianza della villetta.
I SOCCORSI
La giovane ha messo in moto la macchina dei soccorsi e, sul posto, si sono precipitati l’ambulanza del 118 e i carabinieri. In quegli stessi momenti, Roberto è salito sulla sua Fiat Panda ed è andato a consegnarsi in caserma. Delle indagini si sono occupati i militari della stazione di Chieti Principale e della sezione operativa della compagnia teatina.
LE CONSULENZE
Secondo il medico legale Davide Girolami, incarico dal pubblico ministero, la condotta tenuta dall’imputato – alla luce della zona in cui sono stati inferte le coltellate, della forza utilizzata per sferrarle e dell’arma impiegata – è stata assolutamente idonea a causare la morte di Marina. La figlia, come raccontano le carte dell’inchiesta, ha indicato il padre come «un maltrattante seriale». Perché lui avrebbe picchiato Marina, in più occasioni, anche nei giorni precedenti alle coltellate. Secondo la consulenza già depositata dall’avvocato Sassano, e redatta dal dottor Raffaele De Leonardis, Roberto Salute – la sera dell’accoltellamento – era completamente fuori di sé, in preda a gravi patologie che in quel momento ne hanno completamente annullato la capacità di intendere e di volere.
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