San Salvo

Condannata a tre anni di reclusione la maestra violenta: risarcite le famiglie dei bambini

10 Luglio 2025

San Salvo, l’insegnante era stata rinviata a giudizio per maltrattamenti sui minori. Un lungo applauso in aula al momento della lettura della sentenza

SAN SALVO. Un lungo applauso. È stata accolta così ieri mattina nell'aula del tribunale di Vasto la sentenza di condanna a 3 anni di reclusione emessa dal giudice Stefania Izzi per Patrizia Pezzella, 63 anni, insegnante di San Salvo finita in giudizio per maltrattamenti sui minori durante le lezioni. Tanti i genitori che affollavano l'aula. Molti fra loro si sono costituiti tutti parte civile. Ad essere risarciti saranno i bambini per i quali sono stati fissati mille euro di provvisionale. Il ministero della Pubblica istruzione si è dichiarato responsabile civile. «È una sentenza giusta», ha dichiarato l'avvocato Antonello Cerella che - con i colleghi Silvia Ranalli, Clementina De Virgiliis e Claudia D'Alò e un’associazione che si occupa di tutela dei minori - assisteva i genitori. Di tutt’altro avviso l’opinione dell’avvocato Alessandra Cappa che difendeva l'insegnante. «Mi sento di dover dire fin da subito», ha dichiarato il legale, «che impugnerò senz'altro la sentenza». A mettere nei guai l’insegnante, che tuttavia non è mai stata sospesa, ha sempre continuato ad insegnare e tutt’ora lavora, sono state le immagini che hanno raccontato un sistema educativo severo e per molti discutibile. L’insegnante ha sempre negato di aver usato la violenza con i piccoli e la sua difesa, nel corso delle numerose udienze, ha parlato di «educazione rigida ma affatto violenta». La donna, come abbiamo già riferito in passato, insegnava alla scuola dell’infanzia in via Verdi a San Salvo (Istituto comprensivo 2). Venti le famiglie dei piccoli alunni, che all’epoca dei fatti (sei anni fa) avevano da due a sei anni, che attendevano con ansia la sentenza.

IL FATTO La segnalazione del comportamento anomalo della maestra era arrivata a gennaio 2019. Alcuni insegnanti avevano segnalato al dirigente scolastico delle perplessità sulla linea educativa della maestra. Il dirigente ha fatto pervenire le segnalazioni ai carabinieri. Da quel momento i militari hanno iniziato a indagare con estrema discrezione. Appostamenti, testimonianze, ma soprattutto telecamere nascoste nelle aule della scuola hanno fornito agli investigatori il puzzle probatorio. Dall’inizio della vicenda c’è stata la massima collaborazione fra l'istituto e le forze dell’ordine per verificare la sussistenza delle presunte situazioni anomale. Il 20 febbraio 2019 è scattato l’arresto: l’insegnante è stata messa ai domiciliari. Un gruppo di genitori della classe in cui insegnava la maestra si è subito rivolto a dei legale: i genitori hanno consultato gli avvocati chiedendo di essere assistiti.

RINVIO A GIUDIZIO. Dopo tre anni di perizie e accertamenti, il 3 dicembre 2022 , il gup Fabrizio Pasquale ha rinviato a giudizio l’insegnante di San Salvo. Il processo è iniziato il 2 febbraio 2023. Prima però, il 22 dicembre 2022, c'è stata un’udienza in cui sono stati inseriti nuovi elementi utili al dibattito. Fin da subito gli avvocati dei genitori hanno chiesto l’estensione della responsabilità civile al ministero della Pubblica istruzione. Ieri il ministero si è dichiarato responsabile civile. Per Patrizia Pezzella è stato un duro colpo. La donna ha sempre negato di essere stata violenta. Il suo avvocato Alessandra Cappa l'ha sempre difesa con determinazione e ieri , prima ancora di conoscere le motivazioni della sentenza e contrariamente a quanto è solita fare, l'avvocato Cappa ha annunciato che senz’altro impugnerà la sentenza. La vicenda quindi è tutt'altro che conclusa e promette nuovi colpi di scena.

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