Consigliere straniero, l’opposizione vota no

Il Pdl: «Non può rappresentare tutte le etnie». Il sindaco Pupillo: «Avanti con i regolamenti»

LANCIANO. È passata con il voto contrario della minoranza la modifica allo statuto comunale per l’introduzione di un consigliere straniero nell’assemblea civica. L’opposizione, compatta, pur volendo recepire l’idea di una più ampia partecipazione e rappresentanza da parte dei cittadini extracomunitari al governo cittadino, ha contestato il fatto di dover modificare lo statuto in brevissimo tempo.

«Abbiamo chiesto che lo statuto, pur molto vecchio e datato, venga rivisto nella sua totalità e non a macchia di leopardo», commenta il capogruppo del Pdl, Manlio D’Ortona, «questo importante strumento può essere adattato alla realtà attraverso l’introduzione di varie opzioni, e non può essere affrontato in modo così repentino, senza aver studiato e maturato tutte le possibilità di modifica. Quanto al consigliere straniero», prosegue D’Ortona, «pur comprendendo l’atteggiamento e lo spirito della maggioranza, abbiamo dubbi sui modi in cui verrebbe eletto questo cittadino. Non si ha la piena contezza della presenza degli extracomunitari in città e bisogna capire come si farebbe a eleggere un rappresentante straniero che valga per tutte le etnie e le comunità della città. A mio parere si sarebbe potuto agire in modo più efficace all'interno delle consulte».

Il consigliere straniero avrebbe diritto di parola, può fare emendamenti, ma non ha diritto di voto, nè riceverebbe il gettone di presenza. L’amministrazione comunale intende, con questa scelta, favorire il dibattito interculturale e venire incontro alle esigenze di una parte sempre più consistente di “nuovi” cittadini. Secondo le stime dell’assessorato alle Politiche sociali i cittadini stranieri in città rappresentano il 4% della popolazione.

«Ci sono delle scadenze da rispettare nella modifica dello statuto imposte dalla legge», interviene il sindaco Mario Pupillo, «assieme al regolamento per l’ingresso in consiglio di un rappresentante straniero ci sono anche quelli per garantire alle donne almeno un terzo delle nomine di giunta, quello relativo alle consulte e per gli incarichi a tempo determinato dei dirigenti. Finora si è perso fin troppo tempo: vogliamo andare avanti con i regolamenti e poi provvedere alla modifica di tutto lo statuto».

La normativa prevede che per due sedute di consiglio le modifiche vengano votate dai due terzi del consiglio.

Alla terza votazione si potrà adottare la modifica allo statuto con la semplice maggioranza relativa. (d.d.l.)

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