Coronavirus, consegnate le guide ai medici 

Il direttore generale Asl Schael: «Pronti a gestire eventuali casi, sappiamo bene come comportarci»

CHIETI. «Non abbiamo un’emergenza, ma dobbiamo prepararci a un’eventuale emergenza. A ognuno il suo ruolo: ospedale e territorio. Isolare un eventuale caso e portarlo nel luogo giusto: è questo il compito dei professionisti che sono a presidio del territorio, supportati dalla sanità pubblica». Lo ha detto il direttore generale della Asl Thomas Schael, rivolgendosi a una platea di trecento tra medici di medicina generale, pediatri e farmacisti della provincia di Chieti riuniti ieri sera nell’auditorium del rettorato dell’università d’Annunzio, per affrontare il tema delle procedure da seguire in materia di Coronavirus. A tutti è stata consegnata una mini guida con informazioni e procedure da seguire per la gestione del primo livello dei potenziali casi; il vademecum è già disponibile su www.asl2abruzzo.it. Arturo Di Girolamo, infettivologo in staff alla Direzione Generale, ha dato indicazioni pratiche su come gestire eventuali casi sospetti, spiegando, quanto alle modalità di contagio, che «per contatto si intende un contatto ripetuto e prolungato, non certo uno casuale come un passaggio in una stazione o in un bar». Indicazioni pratiche anche da Giuseppe Torzi, direttore del dipartimento di prevenzione, e Claudio Turchi del Servizio igiene epidemiologia e sanità pubblica. «Dobbiamo rassicurare la popolazione», ha aggiunto Schael, «trasmettendo un messaggio: sappiamo bene qual è la situazione, ma sappiamo altrettanto come affrontarla. La nostra risposta ospedaliera è pronta: in particolare l’ospedale di Chieti è stato attrezzato per accogliere i casi più complessi. L’ingresso di eventuali contagiati avverrà attraverso un percorso definito e parallelo al Pronto soccorso».
Ieri Schael ha incontrato anche i sindaci del comitato ristretto della Asl, Umberto Di Primio di Chieti, Mario Pupillo di Lanciano, Massimo Tiberini di Casoli e Giuseppe Forte, vicesindaco di Vasto: «Non abbiamo un’emergenza Coronavirus in Abruzzo né in provincia di Chieti, ma se dovessero verificarsi casi positivi, anche complessi, la nostra Asl è pronta e attrezzata a gestirli. È necessario in momenti come questi», ha detto Schael, «garantire governance ai processi e tranquillità alla popolazione: abbiamo messo in campo una sorveglianza alta per eventuali casi che presentino i sintomi e che saranno gestiti dai medici di medicina generale e dal nostro dipartimento di prevenzione. Ma se anche dovessero presentarsi situazioni di accertato contagio, siamo in grado di affrontarle in sicurezza perché abbiamo strutturato e condiviso percorsi e protocolli operativi. All’ospedale di Chieti possiamo accogliere anche casi più gravi: rianimazione e malattie infettive sono dotate di posti letto a pressione negativa, una soluzione ottimale per garantire il biocontenimento in malattie contagiose in fase sospetta o iniziale».