L'ALLARME

Crisi idrica, primi segni di una nuova emergenza acqua a Lanciano e Pescara

Sotto accusa le società di gestione Sasi e Aca. Si teme la seconda estate con i rubinetti chiusi

PESCARA. Primi accenni di crisi idrica in vista dell'estate nel Pescarese e nel Chietino. Il timore è di una nuova stagione estiva all'insegna delle chiusure dei serbatoi e dell'acqua a singhiozzo, come accaduto la scorsa estate.

A Lanciano i consiglieri di maggioranza Giovanni D’Orsogna Bucci (Lanciano in Comune) e Gabriele Paolucci (Progetto Lanciano) intervengono sul problema delle chiusure e dei razionamenti dell’acqua che sta mettendo in crisi ormai da oltre un anno i residenti in particolare delle contrade di Villa Andreoli, Sant’Onofrio, ma anche Villa Elce, Villa Pasquini, Rizzacorno, Iconicella, Colle Pizzuto e persino di San Vito e alcune zone di Ortona. Problema che ha portato i cittadini ad
alzare la voce e a minacciare di non pagare le bollette. «I disagi dei cittadini, in particolare delle contrade, è continuo - dicono - perché sono continue le interruzioni dell’erogazione dell’acqua, molte volte senza una comunicazione puntuale e
soprattutto con orari che non sono rispettati. È vero che ci sono problemi strutturali, ma i disservizi sono ormai cronici e
spesso sono da ritrovare nella gestione del servizio che è della Sasi». Alle proteste aveva risposto Pio D’Ippolito, responsabile dell’area tecnica della Sasi, spiegando che i problemi sono dovuti alle reti sottodimensionate nella zona, ad un uso improprio dell’acqua, alla carenza di acqua alla sorgente del Verde. «Quotidianamente raccogliamo malumori e proteste da parte dei cittadini oramai esasperati», dicono i due consiglieri, «e dopo la dichiarazione al Centro di D’Ippolito, la situazione è anche peggiorata. Un uso improprio è difficile che ci sia anche per il costo elevato dell’acqua e gli aumenti in bolletta. È vero che gli impianti non sono più sufficienti, ma i disservizi ci sono da anni e anche in inverno». Poi la questione delle perdite: D’Ippolito ha ricordato il progetto “ricerca perdite” fatto a Vasto che ha portato a recuperare 50 litri di acqua al secondo in più che sarà replicato anche a Lanciano, ma per i consiglieri non serve una campagna apposita, ma un’attività di monitoraggio continua. «La Sasi ha un’apparecchiatura di ricerca perdita avanzata», dicono D’Orsogna e Paolucci, «che effettuava giornalmente monitoraggi e ricerche su tutto il territorio: dove è finita? Inoltre proprio in una contrada (zona Fiera, ndc) dove vengono effettuate ripetutamente le chiusure, da anni c’è una copiosa infiltrazione di acqua pulita all’interno di un pozzetto delle acque meteoriche: perché in un periodo dove si raziona l’acqua per cercare di riempire i serbatoi, questa perdita non viene riparata?». 

A Pescara è il presidente della commissione Controllo e Garanzia del consiglio comunale, Piero Giampietro, a lanciare l’allarme per l’estate 2021: «Anche quest’anno si rischia l’emergenza idrica, come è accaduto l’anno scorso. E quindi
bisogna intervenire per tempo, prima che il problema esploda». Lo fa dopo aver ascoltato in commissione il direttore tecnico di Aca spa, Lorenzo Livello, e dopo aver raccolto delle segnalazioni sulla scarsa pressione dell’acqua, specie in alcune zone, dal quartiere San Giuseppe ai Colli. 

All’ordine del giorno dell’incontro c’era proprio la questione degli approvvigionamenti idrici nella stagione estiva alle porte. Livello, spiega Giampietro, ha fatto presente che «l’azienda acquedottistica ha già chiesto alla Regione e all’Ersi di dichiarare l’emergenza idrica, come avvenuto nel marzo 2020, in quanto le sorgenti, nonostante le abbondanti nevicate dei mesi scorsi, non riuscirebbero a garantire la regolarità nella distribuzione. Il direttore tecnico ha spiegato che sono in corso interventi sulla rete nella zona di Bussi, da concludere a luglio, per attenuare gli effetti di questa situazione, ma è del tutto evidente che questo potrebbe non bastare» per risolvere eventuali problemi. Livello ha anche annunciato che l’azienda «eviterà di interrompere il flusso notturno dell’acqua», operazione avvenuta l’anno scorso, e «ha garantito che il contratto di servizio sarà rispettato».
Giampietro teme il peggio, tanto più che «siamo stati allertati da molti cittadini di diversi quartieri pescaresi alle prese già nel mese di maggio con i rubinetti a secco. Proprio in considerazione di queste avvisaglie abbiamo voluto un confronto con Aca, che gestisce il servizio per conto del Comune, per capirne le ragioni», e al termine dell’incontro è emersa una certa «preoccupazione, perché la risposta agli interrogativi sul da farsi non può essere quella di chiedere ai cittadini di acquistare le autoclavi. Pescara non riuscirà a reggere un’altra estate come quella dello scorso anno», dice Giampietro. Il presidente della commissione Controllo e garanzia suggerisce «l’immediata attivazione di un tavolo d’emergenza fra Comune e Aca, per ragionare anche su un servizio sostitutivo nei quartieri nei quali sono previsti i disagi maggiori. Il Comune non lasci i pescaresi da soli come avvenuto nell’estate 2020», questo l’appello che parte da Giampietro, memore dei disagi di un anno fa. «Non si può fingere che il problema non esista, anzi probabilmente è già tardi per muoversi». (f.bu.) (t.d.r.)