D’Astolfo: «Così mi hanno colpito»
Prima udienza in aula per l’aggressione al giovane di Lanciano da parte di tre rom
LANCIANO. Confermata la dinamica della rissa, restano invece dubbi su chi dei tre rom minorenni coinvolti abbia sferrato il pugno che, la notte del 17 ottobre 2020 all'ex stazione Sangritana, mandò in coma per un mese Giuseppe Pio D'Astolfo. È quanto emerge dalla prima udienza del processo davanti al tribunale per i minorenni dell'Aquila, che vede imputato per lesioni personali gravissime G.P.G., neo maggiorenne e all'epoca dei fatti l'unico imputabile. Davanti al giudice Cecilia Angrisano, presidente del tribunale, sfilano i testi di accusa e difesa: sono l'altra parte offesa, Anthony Gomez Brito, e due ragazze presenti la sera dell'aggressione, tra cui l'ex fidanzata di D'Astolfo. In aula viene sentito anche Giuseppe Pio, oggi 22enne e alle prese con diversi deficit che il pugno e il coma gli hanno lasciato, come accertato anche dalla perizia medico-legale commissionata dalla Procura per i minorenni. «Il mio assistito ha dei flash, non un ricordo nitido», spiega l'avvocato Giovanni Mangia, che assiste D'Astolfo, «non ha visto chi lo ha colpito, anche perché il colpo alla testa è arrivato da dietro. Ma ricorda queste tre persone vicine a lui. Anche gli altri testi sentiti hanno confermato la dinamica della rissa, c'è invece discordanza su chi dei tre minorenni ha dato il pugno. La responsabilità diretta è quella più pesante, ma se anche l'imputato non venisse riconosciuto come autore materiale, il concorso nel reato rimane». Di diverso avviso, invece, il difensore di G.P.G., l'avvocato Vincenzo Menicucci: «L'imputato non ha sferrato il pugno, va tenuta distinta la sua condotta da quella dell'altro minore dichiarato non imputabile e che ha fatto un percorso di riabilitazione (assegnato ai servizi sociali del Comune di Lanciano anche se vive in famiglia, ndc). Al momento non emerge né concorso materiale né morale per il mio assistito». Il processo è stato aggiornato al 12 marzo per sentire l'ultimo test dell'accusa e i consulenti che hanno redatto la perizia medico-legale su D'Astolfo. In quell'udienza è previsto anche l'esame dell'imputato. (s. so.)