Dai vigili ultimatum alla giunta

VASTO. Un incontro con l’amministrazione comunale da convocare nel giro di sette giorni per tentare di trovare un accordo. Dopo la proclamazione dello stato di agitazione e il tentativo di conciliazione del prefetto Fulvio Rocco De Marinis, sono il Diccap e il Csa, cioè i sindacati maggiormente rappresentativi della polizia municipale, a rompere il ghiaccio. A dire il vero l’incontro avrebbe dovuto tenersi già dalla scorsa settimana, stando agli impegni presi durante il summit in prefettura, ma non si sa bene perché nessuna delle parti ha preso l’iniziativa di convocarlo nonostante l’urgenza di definire una querelle che si trascina da mesi e che sta mettendo a rischio lo svolgimento del servizio notturno.

Le posizioni sono note: i “fischietti” locali chiedono di rimettere in discussione il contratto integrativo che ha tagliato le indennità di rischio e di disagio percepite dai vigili urbani (circa 180 euro al mese in meno sulla busta paga), mentre l’amministrazione sostiene di aver operato nel rispetto di disposizioni del ministero e dell’Aran. Se nessuna delle due parti è disposta a fare un passo indietro difficilmente si potrà trovare un accordo. A rischio il turno di notte con tutto quel che ne consegue in termini di controlli sulla viabilità e sull’abusivismo commerciale.

Insomma, il clima è come al solito carico di tensione, tanto più che allo stato di agitazione della polizia municipale indetto il 12 giugno al termine di un’infuocata assemblea, si è aggiunta la protesta del personale Cisl che rivendica la corresponsione della produttività, minacciando in caso contrario lo sciopero. «È la dimostrazione che le doglianze non arrivano solo da un manipolo di vigili urbani», chiosa Antonio Di Lena, del Diccap, «è opportuno che l’amministrazione comunale ne prenda atto e si comporti di conseguenza affrontando i problemi e cercando di trovare una soluzione». (a.b.)

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