Dalla e gli ambientalisti dicono No al petrolio
Il popolo dei manifestanti ha sfilato in corteo per le strade di Termoli per dire un corale No alle trivellazioni in Adriatico. Alla manifestazione ha partecipato anche il cantante Lucio Dalla che ha annunciato un concerto con il collega De Gregori alle Isole Tremiti per il 30 giugno
TERMOLI La parola d'ordine e' 'mobilitarsi'. E per smuovere le coscienze anche un concerto alle Tremiti in coppia con Francesco De Gregori il prossimo 30 giugno. La protesta anti trivelle trova due panzer del calibro dei due cantautori: per oggi, intanto Lucio Dalla e' sceso a Termoli per dare una mano al fronte del no al petrolio off shore. ''Dobbiamo mobilitarci perché questo obbrobrio, questo attacco al progresso della finta economia minaccia il nostro mare". Ha detto il cantautore, che da 50 anni frequenta le isole Diomedee.
Lui, autore di 'Come e' profondo il mar', e' stato alla testa di una protesta compatta, come da decenni non si vedevano in Molise: ''Il Ministro Prestigiacomo ritiri il provvedimento di autorizzazione delle trivellazioni nel mare Adriatico'', e' l' appello lanciato a gran voce dai manifestanti per protestare contro le introspezioni della societa' Petrolceltic Italia.
In tremila, si stima: politici, amministratori di Puglia, Molise ed Abruzzo, 17 gonfaloni presenti di comuni tra il Gargano e Montesantangelo passando per Termoli e l'hinterland costiero molisano, rappresentanti di 280 associazioni, imprenditori turistici, balneatori, marittimi, studenti e semplici cittadini di tre regioni, tutti riuniti a Termoli per manifestare la ferma contrarieta' al progetto della multinazionale.
Il popolo dei manifestanti tra cui i sindaci, una volta sulla spiaggia, si sono infilati in una sacco di cellophan nero allungandosi sulla battigia simulando cosi' lo spiaggiamento dei capodogli avvenuto a Foce Varano ma anche la protesta simbolica contro il rischio di inquinamento petrolifero. Dal piazzale del porto il messaggio lanciato e' stato chiaro: ''No alla morte del mare Adriatico, si allo sviluppo sostenibile, si alle energie alternative, no al petrolio'' hanno ribadito i sindaci di Foggia, di Termoli, di Peschici (Foggia), di Rodi Garganico, di Montesantangelo, che insieme alla Regione Puglia stanno preparando un ricorso al Tar.
Quella del Governo e': ''una scelta antistorica, antieconomica che uccide le prospettive di un futuro'' hanno concluso i primi cittadini. Per l'Europarlamentare Tatarella: ''Siamo a Termoli per salvare le Tremiti, l'Adriatico ed il Gargano. Per questo e' necessario impugnare il Decreto della Prestigiacomo''. Dello stesso avviso il senatore molisano Giuseppe Astore che chiede al Governo: ''una verifica seria di tutti i pozzi dell'Adriatico e la costituzione di un organismo parlamentare parallelo all'Euroregione Adriatica chiamato a studiare un progetto di bonifica dell'Adriatico. Il mare e' una cloaca, e' inquinato, bisogna intervenire e bonificarlo per migliorarlo''.
I tremitesi annunciano di non fermarsi con la manifestazione di oggi a Termoli. ''Quando arriveranno le barche per le trivellazioni, noi saremo li' con le nostre barche a manifestare - hanno detto gli isolani - Noi combatteremo fino alla fine per il nostro futuro. Il mare e' la nostra vita, e' la nostra fonte di sostentamento e lo difenderemo fino in fondo''.
Lui, autore di 'Come e' profondo il mar', e' stato alla testa di una protesta compatta, come da decenni non si vedevano in Molise: ''Il Ministro Prestigiacomo ritiri il provvedimento di autorizzazione delle trivellazioni nel mare Adriatico'', e' l' appello lanciato a gran voce dai manifestanti per protestare contro le introspezioni della societa' Petrolceltic Italia.
In tremila, si stima: politici, amministratori di Puglia, Molise ed Abruzzo, 17 gonfaloni presenti di comuni tra il Gargano e Montesantangelo passando per Termoli e l'hinterland costiero molisano, rappresentanti di 280 associazioni, imprenditori turistici, balneatori, marittimi, studenti e semplici cittadini di tre regioni, tutti riuniti a Termoli per manifestare la ferma contrarieta' al progetto della multinazionale.
Il popolo dei manifestanti tra cui i sindaci, una volta sulla spiaggia, si sono infilati in una sacco di cellophan nero allungandosi sulla battigia simulando cosi' lo spiaggiamento dei capodogli avvenuto a Foce Varano ma anche la protesta simbolica contro il rischio di inquinamento petrolifero. Dal piazzale del porto il messaggio lanciato e' stato chiaro: ''No alla morte del mare Adriatico, si allo sviluppo sostenibile, si alle energie alternative, no al petrolio'' hanno ribadito i sindaci di Foggia, di Termoli, di Peschici (Foggia), di Rodi Garganico, di Montesantangelo, che insieme alla Regione Puglia stanno preparando un ricorso al Tar.
Quella del Governo e': ''una scelta antistorica, antieconomica che uccide le prospettive di un futuro'' hanno concluso i primi cittadini. Per l'Europarlamentare Tatarella: ''Siamo a Termoli per salvare le Tremiti, l'Adriatico ed il Gargano. Per questo e' necessario impugnare il Decreto della Prestigiacomo''. Dello stesso avviso il senatore molisano Giuseppe Astore che chiede al Governo: ''una verifica seria di tutti i pozzi dell'Adriatico e la costituzione di un organismo parlamentare parallelo all'Euroregione Adriatica chiamato a studiare un progetto di bonifica dell'Adriatico. Il mare e' una cloaca, e' inquinato, bisogna intervenire e bonificarlo per migliorarlo''.
I tremitesi annunciano di non fermarsi con la manifestazione di oggi a Termoli. ''Quando arriveranno le barche per le trivellazioni, noi saremo li' con le nostre barche a manifestare - hanno detto gli isolani - Noi combatteremo fino alla fine per il nostro futuro. Il mare e' la nostra vita, e' la nostra fonte di sostentamento e lo difenderemo fino in fondo''.