i proprietari: vogliamo trovare gli incivili 

Danni al trabocco di Punta Aderci: è caccia ai vandali

VASTO. Sono entrati all’interno e hanno danneggiato le strutture di legno. È stato preso di mira dai vandali il trabocco di Punta Aderci, uno dei simboli della costa vastese. Una brutta sorpresa per...

VASTO. Sono entrati all’interno e hanno danneggiato le strutture di legno. È stato preso di mira dai vandali il trabocco di Punta Aderci, uno dei simboli della costa vastese. Una brutta sorpresa per i proprietari che, anche attraverso Facebook, cercano ora di risalire agli autori del raid. «Chiedo cortesemente a tutti voi che venite qui e amate questo territorio, se in questi ultimi 7 giorni avete notato qualcosa di particolare o avete delle fotografie che riprendono delle persone sul trabocco», è l’appello lanciato da Massimo Cupaioli, pediatra vastese, «vi chiedo di inviarmele in privato. È l’idea dell’invasione, della devastazione inutile che lascia l’amaro in bocca. Certo, è niente rispetto alla tragedia dell’incendio accaduto qualche giorno fa nella riserva. Ma, se in quel caso si è davvero trattato di piromani, allora l’episodio di oggi è frutto della stessa categoria di persone. Noi abbiamo fatto il possibile per restituire il trabocco all'iconografia di questo luogo, visto che sarebbe prima o poi crollato», prosegue il professionista, «chiunque sia stato sappia che non ci ha tolto la voglia di proteggerlo e di preservarne la bellezza ed il valore storico. Abbiamo investito tanto, in termini economici ed affettivi. E continueremo a farlo. Il nostro trabocco sopravviverà alla stupidità umana», conclude Cupaioli. L’antica macchina da pesca, uno degli elementi maggiormente attrattivi della costa vastese, è stata ricostruita qualche anno fa.
Senza quegli interventi di manutenzione e sistemazione il trabocco – che in passato fu al centro di una querelle giudiziaria – avrebbe rischiato di cedere a causa della sua instabilità. In particolare, la passerella di accesso all’antico manufatto di legno fu oggetto di un’ordinanza di abbattimento emessa dalla Procura, nel 2014, che intimò ai vecchi proprietari la demolizione della scalinata lunga 57 metri e larga poco più di un metro, oltre al ripristino dello stato dei luoghi, sul presupposto che l’opera era stata realizzata in maniera difforme andando a occupare abusivamente uno scoglio. In realtà la demolizione non venne mai eseguita, perché un anno dopo la passerella venne distrutta da una violenta mareggiata. (a.b.)