Debiti del Comune, lite a suon di manifesti 

Chieti. Maxi cartelloni della maggioranza affissi in città come per annunciare uno spettacolo teatrale

CHIETI. Battaglia politica a colpi di maxi manifesti sui muri della città. Dopo quelli dell’opposizione consiliare, ora è la maggioranza a rispondere a suon di 6 per 3. Sul cartellone spuntato ieri in città campeggia la scritta “57 milioni di debiti e bugie”. La cifra si riferisce all’ammontare della massa passiva riscontrata nei bilanci del Comune, ragione per cui il sindaco Diego Ferrara ha deciso di chiedere il predissesto, unico modo, secondo la maggioranza, di evitare il dissesto dell’ente. Sul manifesto ci sono anche i volti dell’ex sindaco Umberto Di Primio, dell’ex candidato sindaco del centrodestra, Fabrizio Di Stefano, e dei consiglieri di Lega e FdI Mario Colantonio, Giuseppe Giampietro, Carla Di Biase e Liberato Aceto, tutti uomini chiave, Di Stefano escluso, della precedente amministrazione.
La maggioranza ha scelto però il registro della satira per replicare ai manifesti della minoranza (l’ultimo proprio sul predissesto). Il cartellone sembra infatti la presentazione di uno spettacolo: “Il centrodestra presenta la solita commedia”, si legge, “regia di Umberto Di Primio”. “Risate assicurate, tranne che per i cittadini teatini”.
«Abbiamo scelto un registro ironico e scherzoso per dare contezza alla città di una situazione che invece è drammatica», dice la capogruppo della Sinistra con Diego, Alberta Giannini, «la minoranza continua a dire che ci ha lasciato un’eredità di 65 milioni di residui attivi, vale a dire di crediti. Ma se fosse vero, mi chiedo perché a ottobre la giunta Di Primio ha adottato una delibera per richiedere ulteriori 19 milioni di euro, continuando a indebitare l’ente. Come si vede, non siamo noi, ma i numeri che contraddicono la minoranza». «Il manifesto», aggiunge la capogruppo di Chi ama Chieti, Silvia Di Pasquale, «è una reazione alle continue provocazioni che da mesi questa opposizione ci riserva. Dimostriamo così che anche noi siamo capaci di scendere al loro livello. Dietro al manifesto c’è tanto lavoro: le oltre 30 pagine di relazione della task force sui conti dell’ente che ha dimostrato che la situazione è disastrosa. Lavoriamo per cercare una soluzione a questo buco nero. Il mea culpa dell’opposizione non ce l’aspettavamo ma neanche il comportamento tenuto sinora». (a.i.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA .