Della Cioppa: «Ecco il mio piano per la sicurezza dei cittadini» 

Dall’analisi delle aree più a rischio agli interventi per le emergenze: presentate tutte le linee di azione «Sarò un rompiscatole, ma a fin di bene: non un mero notaio, ma un attento attore e sollecitatore»

CHIETI. «Sarò un rompiscatole, ma a fin di bene: non un mero notaio, ma un attento attore e sollecitatore». Mario Della Cioppa, il nuovo prefetto di Chieti, non si perde in giri di parole. Nel primo giorno in città, dopo aver incontrato i vertici delle forze dell’ordine e le autorità locali, va subito al sodo e riassume il suo piano in quattro linee d’azione che hanno un denominatore comune: garantire la sicurezza dei cittadini. Dopo aver ricoperto il prestigioso incarico di questore di Roma, il coronamento di una carriera in polizia iniziata nel 1985, sempre sul fronte da Belluno a Catania, Della Cioppa – pescarese di 63 anni – torna nel “suo” Abruzzo a seguito della promozione ufficializzata dal consiglio dei ministri lo scorso 22 novembre.
«Nella Capitale», ricorda il successore di Armando Forgione, «ho lavorato 17 mesi gomito a gomito con l’allora prefetto Matteo Piantedosi, ora ministro dell’Interno. Vivrò questa nuova esperienza con una precisa responsabilità da onorare con ogni energia disponibile, ben consapevole di quanto sia importante la funzione di rappresentante del governo in una provincia».
La prima linea d’azione, svela Della Cioppa, sarà «un’aggiornata analisi delle aree da ritenere sensibili sotto il profilo della sicurezza», il che è «finalizzato all’eventuale rimodulazione dei servizi di polizia per rilanciare al massimo la presenza dello Stato sul territorio. Questo è uno dei miei primi obiettivi per alzare la percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Ci sarà una diretta interlocuzione con il questore Francesco De Cicco, nella sua funzione di autorità provinciale di pubblica sicurezza sul piano tecnico-operativo, e con i comandanti provinciali dell’Arma dei carabinieri, forza capillare che rappresenta l’intelaiatura del sistema di sicurezza, e della guardia di finanza. La prefettura darà attenzione a quelle aree in sofferenza non solo sotto il profilo squisitamente di polizia. Sarà mia cura garantire collaborazione e supporto ai sindaci, che sono gli eroi del territorio».
La seconda linea di azione prevede «massima incisività nel contrasto al crimine, con l’aggressione ai patrimoni illecitamente ricavati o realizzati, dando impulso alle forze di polizia e senza mancare di rapportarmi con l’autorità giudiziaria».
Nel terzo punto del piano di Della Cioppa ci sarà «l’attenzione alle sollecitazioni che arriveranno dalla cittadinanza, sia direttamente, sia attraverso Comuni, organismi e associazioni di categoria: è mio preciso intendimento proporre un’azione operativa all’altezza della situazione anche con le procedure di polizia di prossimità. La gestione dell’aspetto psicologico delle persone è fondamentale e non è strettamente legata al dato statistico dell’andamento della criminalità». In altre parole: «Possono esserci territori che non hanno la “febbre”, ma sono “malati” di insicurezza: lavoreremo sull’aspetto “percettivo”. In questo senso, porterò il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica anche fuori dalla prefettura, soprattutto a Lanciano e Vasto, dove saranno invitati i sindaci dei comprensori».
L’ultima linea d’azione interessa «la sicurezza di carattere sociale» e ha come fine «il rilancio e la verifica di tutti i piani di emergenza esistenti per oliare al meglio il meccanismo di intervento di chi è chiamato a operare sul soccorso pubblico, anche stimolando esercitazioni. L’obiettivo è realizzare un modello operativo efficace, immediatamente pronto in caso di necessità emergenziali», specie in un territorio come quello della provincia di Chieti, il più esposto in Abruzzo al rischio idrogeologico con frane e smottamenti. Quanto ai progetti per recuperare le caserme Bucciante e Berardi, dove nasceranno la cittadella della cultura e quella della pubblica amministrazione, è intenzione del nuovo prefetto «imprimere ogni dovuta accelerazione, pur non avendo diretta competenza ma svolgendo un ruolo di coordinamento».