Della Porta: pronto per la città

L'ex giudice: "Corteggiato come una bella donna". Chiodi: con lui si vince
VASTO. «Ho deciso di scendere in campo per dare il mio contributo. Non farò la guerra a nessuno, porterò avanti le mie idee». Mario Della Porta, 76 anni, presidente emerito della Corte d'appello dell'Aquila, presenta così la sua candidatura a sindaco del Pdl, partito che ha iniziato a corteggiarlo in autunno. Risalgono a diversi mesi fa, infatti, le prime proposte e anche i dinieghi.
«Ho capitolato di fronte all'ennesima sollecitazione, come fanno le belle donne», racconta divertito il giudice in pensione, che rivela anche di aver ricevuto proposte dall'Udc. Della Porta è seduto tra il coordinatore del Pdl, Etelwardo Sigismondi, e il presidente della Regione, Gianni Chiodi. Per poter essere presente il Governatore ha chiesto che l'incontro, programmato inizialmente la mattina, venisse spostato al pomeriggio. Oltre ai massimi esponenti del partito, nel cinema Corso ci sono i consiglieri comunali e regionali, ma anche tanti iscritti e militanti. Il clima è quello delle grandi occasioni.
«Sono felice di essere a fianco di Della Porta», dice Chiodi, «è un uomo di eccezionali qualità. Con un candidato così vinceremo le elezioni». Quando l'ex giudice prende la parola lo fa per spiegare i motivi della sua discesa in campo, ma anche per rispondere a quelli che, per fare le pulci alla sua candidatura, utilizzano come argomento la sua età. «Dicono che sono vecchio, è vero, ma sento di poter affrontare questo compito e lo farò con coscienza», attacca Della Porta, «dicono anche che non sono vastese. Abito a Termoli, ma sono nato a Treglio, e quando dovevo decidere se assumere la presidenza del tribunale di Forlì o di Vasto non ho avuto dubbi: ho scelto Vasto».
E se gli viene chiesto se non è una contraddizione per un ex magistrato candidarsi in un partito, come il Pdl che porta avanti battaglie contro i giudici, risponde che «non c'è contraddizione, ma ritengo che la polemica verso alcuni magistrati abbia un fondamento».
Del programma elettorale dice che «non è ancora stato definito e non sarebbe stato giusto esporlo senza averlo prima discusso con il partito», ma ha le idee chiare su alcune linee generali: assicurare legalità e trasparenza all'azione amministrativa, guidare l'espansione della città, rilanciare il turismo, migliorare infrastrutture e viabilità. «Occorre rivendicare con forza la centralità di Vasto, emarginata anche politicamente», aggiunge Della Porta, «non ho interessi da tutelare, l'unico obiettivo è fare il bene della città e dei cittadini». E infine un appello «alle forze moderate per tentare di ridare a Vasto la speranza per il futuro».
«Ho capitolato di fronte all'ennesima sollecitazione, come fanno le belle donne», racconta divertito il giudice in pensione, che rivela anche di aver ricevuto proposte dall'Udc. Della Porta è seduto tra il coordinatore del Pdl, Etelwardo Sigismondi, e il presidente della Regione, Gianni Chiodi. Per poter essere presente il Governatore ha chiesto che l'incontro, programmato inizialmente la mattina, venisse spostato al pomeriggio. Oltre ai massimi esponenti del partito, nel cinema Corso ci sono i consiglieri comunali e regionali, ma anche tanti iscritti e militanti. Il clima è quello delle grandi occasioni.
«Sono felice di essere a fianco di Della Porta», dice Chiodi, «è un uomo di eccezionali qualità. Con un candidato così vinceremo le elezioni». Quando l'ex giudice prende la parola lo fa per spiegare i motivi della sua discesa in campo, ma anche per rispondere a quelli che, per fare le pulci alla sua candidatura, utilizzano come argomento la sua età. «Dicono che sono vecchio, è vero, ma sento di poter affrontare questo compito e lo farò con coscienza», attacca Della Porta, «dicono anche che non sono vastese. Abito a Termoli, ma sono nato a Treglio, e quando dovevo decidere se assumere la presidenza del tribunale di Forlì o di Vasto non ho avuto dubbi: ho scelto Vasto».
E se gli viene chiesto se non è una contraddizione per un ex magistrato candidarsi in un partito, come il Pdl che porta avanti battaglie contro i giudici, risponde che «non c'è contraddizione, ma ritengo che la polemica verso alcuni magistrati abbia un fondamento».
Del programma elettorale dice che «non è ancora stato definito e non sarebbe stato giusto esporlo senza averlo prima discusso con il partito», ma ha le idee chiare su alcune linee generali: assicurare legalità e trasparenza all'azione amministrativa, guidare l'espansione della città, rilanciare il turismo, migliorare infrastrutture e viabilità. «Occorre rivendicare con forza la centralità di Vasto, emarginata anche politicamente», aggiunge Della Porta, «non ho interessi da tutelare, l'unico obiettivo è fare il bene della città e dei cittadini». E infine un appello «alle forze moderate per tentare di ridare a Vasto la speranza per il futuro».
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