Dirigenti pagati come manager Il Comune spende 8 milioni l’anno

Stipendi per 517 mila a cinque funzionari e alla segretaria dell’ente; 100mila euro allo staff di Lapenna Il consigliere D’Alessandro: «Se si sborsano queste somme i cittadini sono da tassare sempre di più »

VASTO. Assegni ad personam, gratifiche e stipendi da top manager. Le spese per il personale continuano ad assorbire buona parte del bilancio comunale: si va dai 100mila e passa euro per lo staff del sindaco Luciano Lapenna ai 517mila euro per i cinque dirigenti e la segretaria comunale. Per finire con i 451mila euro delle posizioni organizzative, cioè i responsabili dei vari settori che sono figure intermedie tra i dirigenti e i dipendenti.

Le spese si riferiscono al 2012 e mettono in risalto i costi della macchina amministrativa, una voce di sette milioni 671mila euro che, in tempi di spending review, non passa certo inosservata. Così come attirano l’attenzione le spese per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti: più di otto milioni di euro distribuiti tra Pulchra (4 milioni e 300mila euro ) e Civeta (circa due milioni e 300mila ). La prima è la società mista che vede il Comune socio di maggioranza con il 51 per cento del pacchetto azionario. Il secondo è il Consorzio intercomunale che gestisce l’impianto di riciclaggio di Valle Cena a Cupello.

«Verrebbe voglia di invocare un Carlo Cottarelli anche per Vasto per revisionare la spesa e per favorire una ridistribuzione tra le varie voci», attacca Davide D’Alessandro, consigliere comunale indipendente, che è andato a spulciare i numeri del referto di gestione 2012, «anche da noi ci vorrebbe qualcuno che indichi dove tagliare gli sprechi. La macchina amministrativa costa troppo e non risulta pienamente efficiente. C’è un divario abnorme, spropositato tra alcuni stipendi, per esempio dei dirigenti, e quelli dei dipendenti di ruolo. Il top del top risulta essere Alfonso Mercogliano che, batte tutti, anche la segretaria generale Rosa Piazza, con 110 mila euro che, sommati ai contributi assistenziali e previdenziali, toccano i 150 mila euro. Già, perché alle cifre lorde bisogna aggiungere un 35% di oneri riflessi. Si dirà che il dipendente riscuote meno, ma ciò che conta è il costo totale per il Comune. Può il Comune di Vasto permettersi un costo così alto?», chiede il consigliere comunale.

Insomma, anche se sotto la gestione del sindaco Luciano Lapenna è stato ridotto il numero dei dirigenti (che sono stati dimezzati passando da dieci a cinque nel giro di pochi anni), la spesa per le figure dirigenziali continua ad essere piuttosto alta. Le minoranze insistono sui tagli. «Se si continuano a pagare stipendi da nababbi, comprensivi di assegni ad personam, è impossibile non tassare i cittadini», incalza D’Alessandro, che ha presentato una interrogazione per sapere «quanti sono i beneficiari degli assegni ad personam, a quanto ammontano gli importi erogati e chi decide a chi destinare tali assegni e in base a quale criterio valutativo».

Anna Bontempo

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