Discarica chiusa ma ad alto rischio A San Vito sale la preoccupazione

13 Maggio 2014

L’impianto di località Feltrino-Castellana al secondo posto per indice di pericolosità nel Chietino Il consigliere Nardone: «La Regione finanzi la bonifica». Il sindaco Catenaro: «Situazione stabile»

SAN VITO. Delimitare in maniera precisa e ben visibile l’area della discarica in località Feltrino-Castellana; installare un’adeguata cartellonista di pericolo e di informazione dell’area contaminata; spingere la Regione a fornire i fondi necessari alla bonifica dell’area; riferire al consiglio comunale in merito ai risultati raggiunti. Sono le richieste avanzate dal consigliere Roberto Nardone del gruppo consiliare “San vito Bene Comune” nella mozione che si discuterà nel consiglio comunale fissato, dopo 4 mesi di silenzio, al 19 maggio. Una mozione per sollevare il problema della presenza di una discarica, in località Feltrino-Castellana, attiva da 76 all’82, che nell’indice di pericolosità delle discariche abruzzesi dismesse, è individuato con un punteggio di 93,548 su 100, risultando il quarto più pericoloso in Abruzzo, il secondo della provincia.

«Il Comune in questo caso ha effettuato le verifiche geologiche, chiesto soldi per la bonifica ma è necessario fare di più, chiedere alla Regione i fondi», dice Nardone, «inoltre deve segnalare la zona che è vicino al fiume Feltrino. Vogliamo poi capire quali e quante sostanze, come cobalto piombo, alluminio boro che sono state trovate nella discarica, magari sono entrate a contatto con il fiume. La discarica va bonificata e segnalata perché a confine, oltre al fiume, si trovano diversi campi coltivati, una strada, un metanodotto. Bisogna spronare la Regione».

«Abbiamo fatto gli adempimenti richiesti», precisa il sindaco Rocco Catenaro, «inviato all’Arta e alla Regione il piano di caratterizzazione del sito di discarica in località Feltrino-Castellana. Purtroppo bisogna dire che abbiamo anche un’altra discarica dismessa nella zona perché in passato non c’era la sensibilità attuale e si aprivano discariche senza problemi. In località Castellana, che non sapevo fosse inserita ora al 4° posto dei siti dismessi a rischio potenziale della regione, un geologo ha comunque fatto moltissime analisi».Test sui campioni delle acque superficiali a monte e a valle del corpo-discarica lungo il torrente Feltrino, su campioni di terreno e altre analisi contenute in un faldone ben voluminoso e pieno di dati.

«Aspettiamo i finanziamenti per la bonifica», riprende Catenaro, «e credo che la classifica regionale indichi proprio la priorità anche nella concessione di fondi. Ad ogni modo dalla relazione del geologo si evince che la situazione è stabile, e questo almeno è positivo, ossia i materiali, pur inquinati, non hanno intaccato il fiume rispetto al passato, non vanno in profondità. Ci sono punti di criticità ma non c’è pericolo per la salute umana. Torneremo a sollecitare la Regione per effettuare il recupero e la bonifica dell’area».

Teresa Di Rocco

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