CHIETI

Docenti no vax contro la preside, stop agli scrutini in una scuola teatina

Caos in un istituto superiore: professori demansionati per inosservanza dell'obbligo vaccinale, nonostante abbiano il Green pass per aver contratto il Covid, chiamano l'avvocato

CHIETI. Esclusi dagli scrutini delle quinte, ma invitati in via informale agli scrutini del giorno dopo per altre classi, alcuni insegnanti demansionati per inosservanza dell'obbligo vaccinale, benché in possesso di Green pass rafforzato per guarigione da Covid, chiedono alla dirigente scolastica la revoca del demansionamento e l'autorizzazione a partecipare agli scrutini.

Il provvedimento non arriva, loro comunque vanno a scuola e chiedono sia messa a verbale la presenza come personale a supporto di attività didattiche, ma al rifiuto della dirigente scoppia il caos e gli scrutini vengono rinviati.

E' successo in un istituto superiore di Chieti dove ora il rischio è che a fare le spese della confusione siano gli studenti che non hanno ancora notizie sulle valutazioni finali.

I docenti demansionati, spiega il loro legale, Maria Franca D'Agostino, non hanno potuto completare le votazioni minime regolari richieste dal piano dell'offerta formativa e valide per legge, nel frattempo si è appreso che gli insegnanti chiamati a sostituirli non hanno valutato gli studenti con prove né scritte né orali.

"Demansionati per inosservanza all'obbligo vaccinale che scadrà il 15 giugno, benché in possesso di Green pass rafforzato, impiegati in attività di supporto - spiega l'avvocato - i docenti hanno chiesto di essere sollevati da responsabilità in merito a eventuali votazioni non regolari ai sensi di legge".

Riferiscono i docenti che sarebbe stato impedito loro di effettuare dichiarazioni a verbale. "Il confronto acceso tra i presenti durante uno scrutinio e l'insistenza dei docenti nel voler verbalizzare la loro posizione - dice l'avvocato - sono sfociati in alcuni malori, tanto che per due persone è stato chiesto l'intervento del 118".

"Nel caso dei miei assistiti - spiega D'Agostino - si è creata una situazione di disparità in quanto agli stessi sono state raddoppiate le ore di lavoro settimanali e oggi sono gli unici insegnanti nell'edificio scolastico. Sono stata incaricata di rivolgere formale richiesta alla scuola in ordine alla loro posizione fino al 15 giugno: per assurdo, qualora non si recassero al lavoro, sarebbero passibili di provvedimenti disciplinari, perché assenti ingiustificati sulla base del demansionamento, seppure illegittimo".