«Donna grave, niente 118»

Ambulanza impegnata, trasferimento nell'ospedale di Sulmona
CASOLI. L'ambulanza del 118 non c'è e per non rischiare il peggio una donna viene caricata su un altro mezzo di soccorso e trasferita d'urgenza a Sulmona. Mentre infuriano le polemiche per la chiusura dell'ospedale di Casoli, fioccano le segnalazioni su ritardi e disservizi della rete di emergenza. L'ultimo caso è accaduto domenica a Palena, ai danni di un'anziana di 80 anni, che si è sentita male a causa di un'insufficienza cardio-respiratoria.
La donna, C.M., era in stato di precoma. Il medico di guardia ha chiamato il 118, ma la centrale operativa ha risposto che bisognava aspettare due ore e mezza perché l'unica ambulanza in dotazione, e presente all'ospedale di Casoli, era occupata in un intervento a Gessopalena», racconta il presidente della Comunità montana di Palena, Antonio Innaurato. «La situazione era grave e non si poteva perdere tempo. Grazie a un medico del posto che si è prestato ad assisterla durante il trasporto, l'anziana è stata caricata su un'ambulanza dei volontari della Croce Rossa e portata d'urgenza a Sulmona», continua, «ma l'accaduto è solo l'ultimo dei già numerosi casi che i cittadini stanno segnalando per i disagi e i disservizi legati sia all'insufficienza delle postazioni del 118 sia ai tempi delle prestazioni assistenziali», evidenzia Innaurato.
«Un utente di Taranta che aveva una prenotazione per ecodoppler a Casoli per febbraio 2011, adesso non sa dove e quando farà l'esame, perché l'ospedale sarà chiuso», aggiunge, «è una follia creare questo caos, che non porta risparmio ma accresce solo le disfunzioni. Oltretutto non stiamo nei 50 minuti previsti dai livelli minimi di assistenza per i soccorsi», denuncia il presidente dell'ente montano.
In tutto il territorio, 30mila abitanti, il 118 esiste infatti solo a Casoli. «Siamo fortemente preoccupati per i risvolti negativi dello smantellamento del Consalvi e ne abbiamo informato il Prefetto». Intanto i Comuni raccoglieranno denunce e segnalazioni sui disservizi sanitari. Per oggi invece è attesa la decisione del Tar sui ricorsi presentati contro le delibere della Regione che dispongono la chiusura del Consalvi.
La donna, C.M., era in stato di precoma. Il medico di guardia ha chiamato il 118, ma la centrale operativa ha risposto che bisognava aspettare due ore e mezza perché l'unica ambulanza in dotazione, e presente all'ospedale di Casoli, era occupata in un intervento a Gessopalena», racconta il presidente della Comunità montana di Palena, Antonio Innaurato. «La situazione era grave e non si poteva perdere tempo. Grazie a un medico del posto che si è prestato ad assisterla durante il trasporto, l'anziana è stata caricata su un'ambulanza dei volontari della Croce Rossa e portata d'urgenza a Sulmona», continua, «ma l'accaduto è solo l'ultimo dei già numerosi casi che i cittadini stanno segnalando per i disagi e i disservizi legati sia all'insufficienza delle postazioni del 118 sia ai tempi delle prestazioni assistenziali», evidenzia Innaurato.
«Un utente di Taranta che aveva una prenotazione per ecodoppler a Casoli per febbraio 2011, adesso non sa dove e quando farà l'esame, perché l'ospedale sarà chiuso», aggiunge, «è una follia creare questo caos, che non porta risparmio ma accresce solo le disfunzioni. Oltretutto non stiamo nei 50 minuti previsti dai livelli minimi di assistenza per i soccorsi», denuncia il presidente dell'ente montano.
In tutto il territorio, 30mila abitanti, il 118 esiste infatti solo a Casoli. «Siamo fortemente preoccupati per i risvolti negativi dello smantellamento del Consalvi e ne abbiamo informato il Prefetto». Intanto i Comuni raccoglieranno denunce e segnalazioni sui disservizi sanitari. Per oggi invece è attesa la decisione del Tar sui ricorsi presentati contro le delibere della Regione che dispongono la chiusura del Consalvi.
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