Due ali di folla per l'addio a Ivana

ATESSA. «In Paradiso avevano bisogno di un angelo vivace come te: per questo ti hanno chiamato». Una ragazza legge con la voce rotta dall’emozione un breve messaggio e alla fine un applauso liberatorio si appropria della chiesa gremita di San Benedetto in Piazzano. Poi le lacrime, fino allora sobrie e contenute, hanno accompagnano per l’ultimo viaggio Ivana Lannutti , 23 anni, studentessa, morta nel terremoto aquilano. «E’ una dei sei giovani deceduti nella nostra diocesi di Chieti-Vasto», dice don Claudio Pellegrini che ha officiato il rito funebre insieme a don Michele Sorino , parroco di Piane d’Archi. La famiglia Lannutti si è trasferita due anni fa da Piane d’Archi a San Luca di Atessa.

E le due comunità sono unite in questo dolore. Don Michele ha battezzato e dato la prima comunione a Ivana e spetta a lui dare una parola di conforto al papà Angelo , alla mamma Maria Rita , alla sorella minore Ilaria e a Paolo , il fidanzato, anche lui studente universitario nell’Ateneo aquilano, che dalla tragedia dei crolli è uscito illeso. «Io oggi non vedo solo parenti e amici di Ivana ma noto tante persone che non conosco», ha detto don Michele , «segno che questa tragedia inaspettata ci ha fatti diventare tutti dei papà, delle mamme, delle sorelle. Da quando abbiamo saputo che Ivana era sotto le macerie siamo stati accanto a lei con il conforto della preghiera e adesso ci piace immaginarla con il suo immenso sorriso in uno spazio molto più grande di quello terreno».

Ivana , studentessa d’Ingegneria, è morta, insieme con altri studenti, sotto un appartamento che si è sbriciolato, poco lontano dalla tristemente nota casa dello studente. «Subito dopo la scossa catastrofica», ha raccontato il papà, «mi sono precipitato in macchina e ho raggiunto L’Aquila. Dovevo stare vicino alla mia Ivana ». Don Claudio , parroco di Monte Marcone , assicura: «Il vescovo Bruno Forte mi ha raccomandato di manifestarvi la sua vicinanza in questo momento». Colpisce il dolore composto della famiglia Lannutti , colpisce la presenza dei tanti giovani. Ferisce la presenza delle numerose rose bianche e calle, il fiore preferito dalle spose, che coprono come un manto bianco il feretro di Ivana baciato da un dolce tramonto primaverile che passa tra due ali di folla stipata sul sagrato. Anche un ultimo applauso contrasta con i rintocchi mesti della campana mentre un ragazzo solleva una corona di fiori con la scritta: «Ciao Ivana , ci mancherai».