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E' il giorno della grande lirica alla Civitella: stasera c'è il Don Giovanni

Parte la stagione del Marrucino: per l'apertura il teatro si trasferisce nella storica arena del parco archeologico

CHIETI. E' il giorno della grande lirica alla Civitella: stasera c'è il Don Giovanni per un'apertura del tutto inedita della stagione lirico-concertistica del teatro Marrucino. 

«L’opera come non l’avete mai vista, dove non l’avete mai vista» è l’incisivo messaggio lanciato per la presentazione dell'anteprima della stagione del Marrucino  con il Don Giovanni, dramma giocoso in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart, in programma alle ore 20.30, in co-produzione con l’associazione Amici della Musica Fedele Fenaroli di Lanciano.

La scenografia, firmata da Filippo Iezzi, viene allestita con materiali di riciclo coinvolgendo nella parte tecnica di realizzazione un team di giovani talenti provenienti dalle scuole di indirizzo del territorio.

Su tutto, l’intenzione, di coniugare formazione e produzione, consentendo un importante processo di crescita a una pluralità di figure professionali, artistiche e tecniche.

Dopo l’anteprima della Civitella, si torna al Marrucino con “Madama Butterfly” tragedia giapponese in tre atti di Giacomo Puccini, (venerdì 14 ottobre alle ore 20.30 e domenica 16 alle 17.30). Un allestimento tutto al femminile, con la regia di Manu Lalli e la direzione d’orchestra della maestra Gianna Fratta, che vedrà sul palcoscenico il mezzosoprano Annunziata Vestri, nota per le sue spiccate doti recitative, nel ruolo di Suzuki.

La programmazione continua con “Cavalleria Rusticana” opera in atto unico di Pietro Mascagni (venerdì 18 novembre alle ore 20.30 e domenica 20 alle 17.30), omaggio al genio compositivo dello stesso Mascagni e allo scrittore siciliano Giovanni Verga nel centenario della morte.

A chiudere la rassegna, sarà l’opera buffa “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti (venerdì’ 9 dicembre alle ore 20.30 e domenica 11 alle 17.30) con una particolare attenzione rivolta verso l’innovazione grazie al lavoro dello scenografo Nicola Rubertelli e del regista Mariano Bauduin.