Emergenza idrica senza fine Guardiagrele guida la protesta

Più di cento cittadini rispondono all’appello del comitato pro-acqua riunito in assemblea Il sindaco di Pennapiedimonte accusa: la Sasi non ancora utilizza la nuova rete di condotte

GUARDIAGRELE. Indignazione, proposte pratiche e propositi di inscenare clamorose azioni di protesta. Tutto in un'assemblea convocata nell'auditorium comunale di via Cervi dal comitato pro-acqua, reazione popolare all'emergenza idrica estesa ormai a tutto l'anno con rubinetti a secco per due terzi della giornata.

In più di cento hanno risposto all'appello dei promotori Fabio Di Cocco, Gino Primavera e Nello Iacovella. C'erano anche il sindaco Sandro Salvi e l'assessore Donatello Di Prinzio, come anche Franco Caramanico in veste di ex sindaco e Egeo Damiano, ex assessore e già componente del Cda dell'oggi disciolto ente d'Ambito del Chietino (Ato) che nel 2007 decise di dirottare verso il Lancianese i fondi per circa 7 milioni di euro della prima tranche della grande interconnessione dell'Avello (l'acquedotto ormai esangue che serve il piccolo comprensorio idrico di Guardiagrele e Orsogna) con le ricche sorgenti del Verde a Fara San Martino attraverso le captazioni di Taranta Peligna.

Hanno detto la loro anche i consiglieri di opposizione Simone Dal Pozzo, Gianna Di Crescenzo e Gianluca Primavera. «Il comitato ringrazia», spiegano con entusiasmo Di Cocco, Iacovella e Primavera, «i guardiesi che aderendo in gran numero hanno dato prova di grande spirito democratico e capacità di reagire al sopruso di un servizio scadente che la comunità sta subendo per responsabilità degli enti gestori del ciclo idrico integrato». Il sindaco ha rassicurato la platea con gli aggiornamenti sugli imminenti sondaggi tra Bocca di Valle e Colle Monaco, e sui lavori in corso alle condotte colabrodo, circa 4 chilometri in fase di sostituzione. Ma il comitato, che raccoglie adesioni spontanee in gran numero, ha preso nota delle proposte. Sul piatto ci sono opzioni come la protesta di massa organizzata davanti agli uffici guardiesi della Sasi spa (gestore per il Chietino), con appello ai residenti degli altri 5 Comuni del comprensorio. Compresa la piccola Pennapiedimonte, che con il sindaco Giuseppe Di Giorgio ha portato in assemblea una rivelazione-shock.

«La manutenzione alle installazioni in quota dell'acquedotto dell'Avello», ha detto il sindaco, «sono ostacolate in alcuni casi dal Parco nazionale della Maiella, che pone vincoli alle attività umane per tutelare la fauna. Ma la Sasi non è da meno quando, per esempio», aggiunge Di Giorgio, «ignora che il nostro Comune ha rinnovato anni fa la sua rete di condutture, e continua a immettere l'acqua nei vecchi tubi colabrodo». Il comitato si riunirrà martedì prossimo per vagliare la praticabilità delle azioni proposte in assemblea. Come la decurtazione per il 7% sulle bollette per effetto dei recenti referendum sull'acqua. (f.b.)

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