Esuberi alla Honeywell, mobilità dietro incentivi

Atessa, intesa azienda-sindacati: tavolo permanente per gestire la crisi Annunciato anche il ricorso alla cassa integrazione straordinaria

ATESSA. Mobilità volontaria dietro incentivo e cassa integrazione straordinaria. È arrivata in serata la firma dell’accordo tra sindacati e dirigenza aziendale della Honeywell, colosso americano dei turbocompressori, per gestire la fase critica degli esuberi annunciata nei giorni scorsi dall’azienda.

La direzione aziendale aveva presentato con grande anticipo rispetto alle previsioni il suo piano aziendale per il prossimo anno che prevedeva il licenziamento di 70 dipendenti e un calo della produzione che sarebbe passata da 940mila turbo di quest’anno a 770mila pezzi all'anno. Le reazioni dei dipendenti sono state immediate: nei giorni scorsi le Rsu di stabilimento avevano indetto uno sciopero a cui ha partecipato il 100% degli operai.

Ieri, dopo un incontro interlocutorio con i sindacati, è tornato a riunirsi il tavolo delle trattative a seguito delle assemblee di Fiom, Fim e Uilm con i dipendenti. L’accordo recepisce in sostanza tutte le richieste dei sindacati. Gli esuberi verranno gestiti con il ricorso alla cassa integrazione straordinaria - dato che l’ordinaria era appena conclusa - e la mobilità volontaria incentivata. I dipendenti che risolveranno il rapporto di lavoro entro il 20 dicembre di quest’anno, riceveranno una somma lorda di 80mila euro (poco più di 60mila euro netti); chi invece deciderà di lasciare l’azienda entro il 31 marzo 2015 riceverà una somma di 60mila euro lordi (circa 45mila euro netti). L’azienda si è anche impegnata ad aprire un tavolo permanente per gestire la crisi.

I sindacati, rappresentati da Domenico Bologna (Fim-Cisl), Davide Labbrozzi (Fiom-Cgil) e Nicola Manzi (Uilm-Uil), hanno anche inserito nel testo dell’accordo la richiesta di non legare lo stabilimento solo alla realizzazione dei turbo di alta gamma (quelli sotto i 1.600 cc e i turbo adattabili a benzina verrebbero prodotti solo negli stabilimenti dell’Est, a minor costo del lavoro) e di non intraprendere alcuna azione unilaterale nel 2015.

L’accordo è stato siglato da tutti e tre i sindacati e dalla direzione aziendale. «L’azienda ha recepito quello che avevamo chiesto», commenta il segretario generale Fim-Cisl Abruzzo e Molise, Domenico Bologna, «la Honeywell ha dimostrato di voler gestire la crisi assieme ai sindacati e le cifre per la mobilità sono abbastanza alte, segno che l’azienda ha ancora voglia di investire nello stabilimento di Atessa. La partita vera si giocherà il prossimo anno, in cui dovremo aprire un tavolo permanente per costruire il futuro dell’azienda».

Daria De Laurentiis

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