Ex carabiniere, tutto il paese all’addio 

Rose bianche e palloncini con i colori dell’Arma al funerale di Cianfrone. Don Juan ai familiari: «Non nutrite vendetta»

MOZZAGROGNA. La foto con la divisa da carabiniere e la bandiera tricolore poggiati sulla bara e palloncini rossi e blu come i colori dell’Arma. Vogliono ricordarlo come un uomo al servizio delle istituzioni i familiari di Antonio Cianfrone, l’ex carabiniere ucciso il 3 giugno scorso a colpi di pistola sulla pista ciclopedonale di Pagliare del Tronto, nelle Marche, dove viveva da anni. Nel suo ultimo viaggio Antonio torna a casa, a Mozzagrogna. E il paese lo accoglie a braccia aperte. In tanti aspettano sotto il sole l’arrivo del feretro dall’ospedale di Ascoli Piceno. «È una manifestazione d’affetto verso Antonio che ha lasciato in tutti un ottimo ricordo», dice il sindaco Tommaso Schips, «rinnovo il dispiacere di tutta la comunità per la sua prematura scomparsa e per il modo in cui è avvenuta. Ci auguriamo si possa arrivare a fare presto luce su questa tragica vicenda».
Quando il carro funebre posteggia davanti alla chiesa di San Rocco, di fronte al municipio, c’è anche un picchetto d’onore dei carabinieri ad accogliere Antonio. «Non si può uccidere un innocente», ripete una delle sorelle, Sandra, a quanti si avvicinano per porgerle le condoglianze, «mio fratello faceva il suo dovere, lo hanno ucciso perché faceva le multe». Parole che sembrano alludere al possibile movente dei coniugi fermati per l’omicidio, Giuseppe Spagnulo e la moglie Francesca Angiulli.
Ma oggi è il giorno del dolore. Ci sono gli zii e i cugini, gli ex compagni di scuola e d’infanzia, i colleghi della Sevel della sorella, ma a Mozzagrogna sono arrivati anche gli amici di Monsampolo del Tronto, dove l’ex carabiniere 50enne viveva con la compagna Tiziana. In chiesa la bara è ricoperta da un cuscino di rose bianche, simbolo d’innocenza, e al centro campeggia la foto di Antonio con la divisa da carabiniere. La figlia Manila si avvicina e bacia l’immagine, mentre in mano stringe altre foto incorniciate del padre. Il figlio Luca tiene la testa tra le mani per tutto il tempo, impietrito dal dolore. La sorella Francesca non si stacca dalla bara, l’accarezza come se toccasse il viso dell’amato fratello. «La fede non fa scomparire il dolore, non cancella la tristezza, ma contribuisce a dare un senso a tutto questo», dice durante l’omelia il parroco, don Juan, che poi aggiunge rivolto ai familiari: «Portate nel vostro cuore l’amore e la misericordia, non odio o vendetta». Al termine della messa palloncini rossi, blu e bianchi vengono fatti volare in cielo e un lungo applauso accompagna l’uscita del feretro. Antonio Cianfrone adesso riposa nel cimitero accanto ai genitori.
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