Ex stazione, stop al maxi progetto

22 Dicembre 2009

La Sangritana blocca la dismissione per costruire palazzi e parcheggi.

LANCIANO. I giochi sembravano quasi fatti, invece sul programma integrato (ex società di trasformazione urbana) che prevede palazzine e insediamenti commerciali nell’area delle vecchia stazione e dell’ex calzificio Torrieri è arrivato un brusco seppur parziale e neanche inatteso stop.
Urbanisticamente il guaio pare rimediabile con uno stralcio, ma politicamente l’impatto sarebbe notevole. Perciò la partita sembra ancora tutta da giocare. Perchè a “mettere i bastoni fra le ruote”, in questo caso fra le rotaie del piazzale e del cuore della città, è scesa in campo per l’ennesima volta la Sangritana, che già in passato, anche quando era in quota Pd, aveva più volte fatto presente di non voler dismettere nulla.

Dunque, almeno per il momento, niente parcheggi né palazzi al posto dei capannoni e dei binari della società regionale dei trasporti. E ieri in municipio, alla riunione della conferenza dei servizi che doveva discutere tra le altre questioni del programma integrato Torrieri-Sangritana, l’obiezione è arrivata forte e chiara, seppure in extremis e via fax, a ribadire ancora una volta l’indisponibilità della Sangritana a cedere sulla propria area di competenza. E sul piano politico la cosa ha del paradossale.

Il sindaco Filippo Paolini in passato, quando alla presidenza della società dei trasporti regionale c’era ancora Loredana Di Lorenzo (Pd) aveva già definito “dismessi” i binari Sangritana, considerando la Stu un anticamera naturale ad un altrettanto naturale percorso del Prg. E invece a oggi sia il Prg che il programma integrato dovranno subire qualche aggiustamento in corso d’opera. «La Sangritana non ha padroni - ha più volte ribadito il presidente Pasquale Di Nardo (Pdl) - appartiene alla Regione». E l’imbarazzo politico sta tutto lì, perchè Regione e Comune stanno dalla stessa parte politica, ma sono palesemente discordi sui progetti da dedicare alla città, primo fra tutti il Prg.

Intanto la Sangritana sta già studiando un piano per sfruttare l’ex tracciato ferroviario come percorso per una metropolitana di superficie che, come ha ricordato il presidente Di Nardo «collegherebbe la città a San Vito, Castelfrentano, e perfino Archi come una filovia». I mezzi sarebbero ibridi, ovvero elettrici, e si muoverebbero su gomma con la possibilità di uscire fuori dal tracciato per rispondere alle esigenze delle future corse extra urbane.

Ma se l’ex Stu resta in stallo sul fronte Sangritana, non si può dire lo stesso per l’area dell’ex calzificio Torrieri che sembra inesorabilmente destinata a 17 edifici di cui 14 da cinque piani. «La sensazione è che si stia andando avanti senza nessun ripensamento - ha commentato Marcello D’Ovidio, presidente dell’associazione l’Altritalia all’uscita della riunione - nonostante siano stati messi in campo numerosi progetti alternativi l’idea del comune di costruire palazzi sembra irremovibile.

La nostra posizione mira a tutelare e valorizzare l’area e i fondi esistono così come ci sono diversi privati pronti a scommettere sull’area per la creazione di strutture pubbliche e private costruite senza disperdere il valore storico e architettonico dei nostri beni. Alla conferenza dei servizi erano stati invitati i rappresentanti di Provincia, Regione e del ministero dei beni culturali, ma non si è presentato nessuno».