Fallo, 100 anime e un sogno: ospitare Arrostiland con l’aiuto di Hollywood

Primo sopralluogo degli organizzatori per studiare la fattibilità del mega evento L’accoglienza degli abitanti con una grande festa grazie all’aiuto del territorio
FALLO. Può un borgo da un centinaio di anime ospitare Arrostiland, la “Woodstock” degli arrosticini che ogni anno dell’Angelo raccoglie decine di migliaia di persone per festeggiare insieme il Lunedì dell’Angelo? A sentire gli abitanti di Fallo, non ci sono dubbi. Il paese è in subbuglio: è il giorno del sopralluogo degli organizzatori del festival. Contro ogni pronostico, questo piccolo gioiello incastonato tra le colline del Medio Sangro ha superato la concorrenza di paesi ben più grandi e ora è rimasto tra i quattro contendenti per ospitare la prossima edizione del festival più famoso d’Abruzzo (gli altri sono Mosciano Sant'Angelo, Pratola Peligna e San Benedetto dei Marsi). L’ultimo passaggio prima del verdetto decisivo – che arriverà l’8 dicembre – è l’ispezione della location da parte degli organizzatori, che valutano la fattibilità dell’evento ma soprattutto lo spirito degli abitanti. Cercano quello «stato dell’anima» che è il motto di Arrostiland e che significa «piacere di stare insieme, di condividere un’esperienza», spiegano i promotori. Ieri, a Fallo, probabilmente lo hanno trovato. Per far vedere che «qui si fa sul serio», come dice il sindaco Gianluca Castracane, ha preparato una festa sontuosa, con bande musicali, balli, gruppi folk, cibo (immancabili gli arrosticini) che ha fatto divertire per ore gli oltre 200 partecipanti. Tutto grazie al solo Comune di Fallo? Non proprio: la banda era di Francavilla, gli arrosticini di Civitaluparella, il gruppo folk del Molise, parte dello staff di Quadri. Insomma, un intero territorio si è mobilitato, stringendosi attorno a questo piccolo borgo che combatte, come tanti altri della zona, contro lo spopolamento. Vincere Arrostiland darebbe una visibilità fino a oggi sconosciuta a tutti loro.
“FALLHOLLYWOOD”
Lo sforzo di una collettività, però, da solo non basta a spiegare l’exploit di Fallo nella fase del “Sondaggione” (una votazione online tra i primi 21 comuni selezionati dagli organizzatori di Arrostiland), dove ha ottenuto migliaia di preferenze. Per trovarne le ragioni bisogna attraversare l’Oceano Atlantico ed arrivare fino a Los Angeles. C’è, infatti, un legame strettissimo tra il piccolo borgo abruzzese e la città delle stelle. Tutto grazie all’agente di Hollywood Bruno Rosato, nato in Canada ma padre fallese. «La prima volta che sono venuto a Fallo avevo 6 mesi», racconta, «periodicamente sono sempre tornato. Questo paese è un pezzo del mio cuore». Un amore così forte che ha spinto Rosato a invitare alcuni dei suoi amici. Ed è così che quello che era un legame di sangue si è allargato ai divi di Hollywood. «Alcuni anni fa ho invitato qui il mio amico Michael Madsen, che si è innamorato subito del posto. Non riusciva a credere che con pochissimi soldi potesse comprare una casa in questa oasi di pace, lontano dalla frenesia della città a cui siamo abituati. Lui non ci ha pensato un secondo e ha acquistato una casa». Madsen è scomparso improvvisamente tre mesi fa, ma il legame che in questi anni aveva instaurato con il paese continua. Le sue ceneri sono state sparse qui e per l’occasione sono arrivati dagli Usa il figlio Christian Madsen e l’amico William Baldwin (fratello di Alec), entrambi attori. Anche loro si sono innamorati di Fallo. Al punto che Baldwin ha partecipato al video di candidatura del paese per ospitare Arrostiland. Il filmato ha spopolato sui social, raccogliendo centinaia di migliaia di visualizzazioni. Così il boom al “Sondaggione”. Ma i due si sono spinti oltre, partecipando anche alla festa organizzata per il sopralluogo. Baldwin firma autografi, scatta foto con i fan. Un’anziana signora del posto lo invita a ballare e lui non si tira indietro. Subito dopo Madsen fa lo stesso. Sorridono, dividono gli arrosticini con i residenti. Anche per loro il sopralluogo è una giornata di festa.
La mobilitazione
Per mostrare di possedere “lo stato dell’anima”, Fallo ha messo in campo ogni risorsa a disposizione. Tutti i residenti sono stati coinvolti, persino chi si è trasferito altrove è tornato ad aiutare. Per conferma chiedere a Rossana, che studia a Bologna ma non poteva mancare a una giornata così importante per quello che definisce «un pezzo del mio cuore. Quando posso torno sempre. Vincere ci aiuterebbe a valorizzare il nostro territorio. Per noi sarebbe importantissimo». E anche i paesi limitrofi hanno fatto la loro parte, con ben 14 associazioni del territorio che sono arrivate a dare il proprio contributo. Tra queste c’è “Il tartufo del futuro”, che ha arricchito i piatti del giorno con “l’oro nero” dei boschi abruzzesi. Il presidente Nicola D’Amico spiega che la causa di Fallo «è la causa di tutti, perché Arrostiland non è solo legato a Pasquetta, ma è un’occasione per promuovere tutto il territorio, per mesi e mesi. Pensi se riuscissimo a far conoscere il nome di Fallo a livello nazionale: ne beneficerebbe l’intera area, che per molti oggi è sconosciuta». Insomma, dal Medio Sangro a Hollywood, la mobilitazione ormai è generale. A far iniziare questo viaggio, però, sono stati i più giovani, che hanno visto in Arrostiland un’opportunità per tutto il paese. «L’idea è nata parlando con i ragazzi di zona, conoscevamo il festival e pensavamo potesse essere un’opportunità», spiega la giovane vicesindaca Rossana Mantelli, «quando abbiamo candidato Fallo, però, non ci credevamo più di tanto. Anche perché Fallo conta 125 abitanti. Ma abbiamo trovato una voglia incredibile da parte di tutti. E ora pensiamo di poter arrivare in fondo».
ARROSTILAND È L’ABRUZZO
A vedere come procede il sopralluogo, sembra che Fallo possieda lo “stato dell’anima” che cercano gli organizzatori del festival. Si chiacchiera, si mangia, si balla. Soprattutto, si condivide. Da un arrosticino a un bicchiere di vino, la giornata è dedicata a conoscersi.
«È questo lo spirito con cui è nato Arrostiland», spiega l’ideatore Fausto Di Nella, «un imprenditore mi ha detto che il trucco per far evolvere questo evento sarebbe esportarlo in giro per l’Italia, ma non è questo l’obiettivo. Ciò che noi vogliamo promuovere è l’abruzzesità, aprire i paesi della nostra regione ai più giovani e farli scoprire da tutti, anche fuori dall’Abruzzo». Ma davvero Arrostiland dà visibilità ai paesi che lo ospitano o è un fuoco che si estingue il giorno dopo il Lunedì dell’Angelo? Di Nella non ha dubbi: «Oggi sarebbe dovuto venire il sindaco di Torre de’ Passeri, che ha vinto l’ultima edizione. Non ha potuto perché per la prima volta in assoluto il paese ha partecipato alle giornate del Fai. E ha potuto farlo perché l’anno scorso, proprio in occasione del sopralluogo, la Pro loco ha deciso di riaprire uno dei palazzi più belli del borgo dopo un periodo in cui era stato lasciato a se stesso. Ora che l’edificio è tornato a splendere, il Comune ha potuto partecipare all’iniziativa». Lo stesso percorso che spera di seguire Fallo, il piccolo borgo d’Abruzzo che con l’aiuto delle stelle di Hollywood sogna di ospitare la più grande grigliata d’Italia.
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