Famiglia del bosco, la Corte d’Appello: «Risentiremo i bambini senza i genitori»

Nella sentenza, in cui si respingono punto su punto tutti i reclami degli avvocati, si sottolinea la «mancanza di cure» e la «deprivazione della socialità» nei confronti dei tre minori
PALMOLI. I bimbi della famiglia nel bosco dovranno essere sentiti di nuovo dal Tribunale, senza condizionamenti da parte dei genitori. Ad affermarlo è la corte d'Appello dell'Aquila nel provvedimento con cui, due giorni fa, ha respinto il ricorso dei legali contro l'ordinanza di sospensione della responsabilità genitoriale e il conseguente allontanamento dei minori in una casa famiglia. "L'ascolto dei minori", scrivono i giudici, "dovrà essere rinnovato con la partecipazione di un interprete e all'esito della maturazione delle condizioni che consentano ai minori di esprimersi liberamente al riparo da potenziali condizionamenti dei genitori o delle altre controparti". L'audizione, sottolinea la Corte, "non è affatto un atto istruttorio, ma un diritto del minore (che abbia compiuto dodici anni o che, se di età inferiore, abbia raggiunto una sufficiente capacità di discernimento) attraverso il quale è assicurata la libertà di autodeterminarsi e di esprimere la propria opinione". Nella sentenza, in cui si respingono punto su punto tutti i reclami degli avvocati, si sottolinea la "mancanza di cure" e la "deprivazione della socialità" nei confronti dei tre minori. I giudici corroborano questo aspetto riferendo anche che al momento dell'ingresso in casa famiglia, una delle bambine aveva "una bronchite acuta con broncospasmo non segnalata e non curata dai genitori"

