Federalpol, la guardia licenziata resta fuori

Il giudice: no al ricorso del dipendente allontanato per motivi disciplinari, pagherà 8mila euro di spese
LANCIANO. «Il licenziamento per motivi disciplinari da parte di Franco Pasquini era giusto. Nessun reintegro e pagamento delle spese legali per 8mila euro». È la sentenza del giudice del lavoro Amedeo Belli verso N.M., 47 anni, ex dipendente della Federapol srl amministrata da Pasquini. Il giudice ha rigettato il ricorso del lavoratore intentato dopo il licenziamento disciplinare avvenuto nel 2010 da parte di Pasquini, ricorso in cui N.M. chiedeva anche la reintegra sul posto di lavoro.
«C’erano gravi motivi dietro il licenziamento, motivi disciplinari, per gravi inadempienze da parte del lavoratore che non rispettava le disposizioni che gli venivano impartite», spiegano i legali di Pasquini Consuelo Di Martino e Marco Di Domenico, «come riportato dai testimoni. Il giudice Belli ha rigettato il ricorso per la reintegra e confermato il licenziamento. Il lavoratore dovrà anche pagare le spese legali».
Una sentenza che potrebbe avere conseguenze importanti sul processo, di cui ieri si è svolta una nuova udienza, in cui Pasquini è accusato di estorsione aggravata verso tre dipendenti per quanto riguarda la stipula di contratti di lavoro. Processo partito proprio dalle affermazioni anche di N.M.. Pasquini, per l’accusa “in sede di stipula del contratto di lavoro per i dipendenti N.M., G.B., M.D.O., li costringeva a sottoscrivere una dichiarazione manoscritta di licenziamento senza data o con data prefissata minacciandoli in caso di rifiuto di non procedere alla loro assunzione. Reiterava tale comportamento con N.M. obbligandolo a sottoscrivere una nuova lettera di dimissioni in prossimità di scadenza della prima, come unica condizione per ottenere una proroga del rapporto di lavoro fino a gennaio 2010. Costringeva M.D.C. a sottoscrivere la lettera di dimissioni il 13 marzo 2009 dopo che i carabinieri lo trovano in possesso di stupefacenti per uso personale minacciandolo di procedere al suo licenziamento facendo in modo da impedirgli di essere assunto da altre ditte divulgando le motivazioni del suo allontanamento. Fatti commessi da maggio 2007 a dicembre 2009”. (t.d.r.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA