Fim: il governo impegni Stellantis su investimenti e tutela lavoratori

28 Agosto 2024

Appello di Nanni (Cisl): vogliamo un progetto industriale con garanzie sia produttive che occupazionali D’Alfonso (Pd): la Regione dorme pur avendo le risorse per facilitare le iniziative del settore automotive 

ATESSA. «Stellantis sottoscriva con il governo un protocollo di impegni su investimenti e tutele per i lavoratori». È l'appello della Fim Cisl per voce del segretario di Abruzzo e Molise, Amedeo Nanni. E per il deputato Pd, Luciano D'Alfonso, la strategia per salvare il salvabile e mantenere la ex Sevel efficiente sta nel bisogno di infrastrutture portuali e ferroviarie.
Fa paura la crisi produttiva nello stabilimento che è il cuore dell'automotive abruzzese, che da solo smuove un terzo del Pil regionale e la più grande fabbrica d'Europa per la costruzione di veicoli commerciali leggeri. Se Stellantis Atessa cede il passo con la cassa integrazione a oltranza, l'eliminazione temporanea del terzo turno e numeri produttivi in calo vertiginoso la paura è che tutto possa implodere, dall'indotto, fino a tutta una serie di realtà di servizio, dalle case in affitto, a bar, self service e ristoranti, come accaduto nel 2008.
«Siamo convinti», interviene il segretario Fim, Nanni, «che non ci debbano essere azioni unilaterali che portano solo a inasprire gli animi e a confondere i lavoratori. Bisogna costruire progetti da portare avanti insieme, per il bene dei lavoratori interessati e per il territorio abruzzese. Stellantis deve presentare un serio progetto industriale e indicare chiaramente quali investimenti vuole portare ai siti italiani, abbiamo bisogno di garanzie sotto il profilo produttivo e occupazionale».
«La Regione dorme», affonda il deputato ed ex governatore d'Abruzzo D'Alfonso, «pur avendo le risorse per facilitare i progetti del marchio automotive, in questi 5 anni non ha fatto nulla. È evidente che se i fondi vengono destinati al ritiro del Napoli calcio, alla Notte dei serpenti o a elargizioni a pioggia, ci vorrà molto tempo per vedere qualche risultato. Nell’ottobre 2013 Sergio Marchionne, in qualità di ad di Fiat», ricorda il deputato, «venne in Abruzzo e formulò una serie di richieste per potenziare il comparto industriale della Val di Sangro. Pochi mesi dopo venni eletto alla presidenza della Regione e diedi attuazione a ciò che aveva chiesto: la cantierizzazione per il completamento della fondovalle Sangro; la Zes e il potenziamento della copertura digitale. Stanziammo anche copiose risorse del Masterplan per rendere più competitiva l’area: 15 milioni per il collegamento tra il porto di Vasto, la rete ferroviaria e la zona industriale; 44,2 milioni per il porto di Ortona, suddivisi in 1,7 milioni per il completamento delle infrastrutture ferroviarie a servizio dello scalo, 2 milioni per il collegamento con l’A14 e 40,5 milioni per interventi fondamentali quali il dragaggio e il completamento della diga sud; 5,5 milioni per l’ampliamento della piastra logistica intermodale nella zona industriale della Val di Sangro e la realizzazione di fabbricati ad uso alla stazione di Saletti. Se il centrodestra non si fosse fatto vincere dalla distrazione», conclude D'Alfonso, «probabilmente si sarebbero potute utilizzare anche le risorse del dl Aiuti, che permetteva a tutte le stazioni appaltanti d’Italia di fare domanda per ottenere fondi che compensassero l’aumento dei prezzi. Ma ciò non è avvenuto, e ora ci troviamo con Stellantis Atessa in forte difficoltà».