Fiom: la Uil fa quello che dice la Fiat

27 Febbraio 2011

Secondo sciopero alla Sevel, domani arrivano gli operai da Torino

ATESSA. Resta alto il fronte delle polemiche fra i sindacati alla Sevel di Atessa, dove ieri c'è stato il secondo sciopero consecutivo indetto da Fiom, Failms-Cisal e Usb in occasione dello straordinario. La Fiom, in particolare, se la prende con Uilm e Fim-Cisl, ai quali chiede «maggiore coerenza». L'altro ieri era stata la Uilm ad attaccare il sindacato dei metalmeccanici della Cgil.

Uilm e Fim-Cisl non hanno firmato l'accordo sui sabato e domeniche lavorativi, perché previsti da accordi in vigore. «Se non si firmano intese bisogna avere il coraggio di protestare e di manifestare il proprio dissenso. Invece, in Sevel nessuno firma l'intesa sugli straordinari ma poi, Fim e Uilm fanno tutto quello che dice la Fiat», attacca Marco Di Rocco, segretario della Fiom della provincia di Chieti.

Nel chiedere la convocazione di un'assemblea retribuita urgente per aprire una vera discussione sui temi della crescita produttiva, la Fiom censura la condotta della Uilm che, dice ancora Di Rocco, «senza capire il perché, attacca la Fiom e mai il padrone».

«La coerenza», aggiunge il segretario Fiom, «è un valore, la codardia è funzionale alle logiche di Fiat e Sevel».

L'altro ieri la Uilm, tramite il segretario di Chieti, Nicola Manzi, aveva criticato definito «sciacallaggio» lo sciopero, perché messo in atto contro l'unica azienda abruzzese che dà evidenti segnali di ripresa e, quindi, contro il lavoro.

«Gli atti di sciacallaggio», replica Di Rocco, «li ha compiuti la Uilm che, a detta della Sevel è stata l'unica organizzazione sindacale responsabile nel far saltare l'intesa sugli straordinari, ponendo, al tavolo della trattativa problemi capziosi e strumentali. La Uilm dovrebbe avere il coraggio di tagliare quel cordone ombelicale che la lega mani e piedi alla Fiat. I lavoratori sono fortemente consapevoli di come, ormai, il suo ruolo è solo quello di rappresentanza dei bisogni dell'azienda».

Ieri, intanto, ennesimo balletto di cifre circa l'adesione allo sciopero. Per la Fiom la partecipazione è stata del 40% con una produzione di 240 veicoli su 380 programmati. La Fiat invece parla di appena il 15% di adesioni.

Fonti vicine all'azienda stimano la produzione in 277 furgoni su 330 previsti.

«Con questo sciopero», spiega Di Rocco, «la Fiom chiede garanzie certe sulle produzioni di questo stabilimento attraverso le regole stabilite nella contrattazione nazionale e aziendale. Valuteremo nei prossimi giorni le forme di lotta da attuare, col chiaro auspicio di riprendere un confronto immediato con la Sevel, teso a raggiungere un'intesa sindacale per produrre più veicoli».

Stasera, a partire dalle 22, torneranno in fabbrica per lo straordinario gli operai del turno di notte. Per domani, infine, è previsto l'arrivo dei 150 trasfertisti provenienti dallo stabilimento ex Bertone di Torino e in cassa integrazione.

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