Fisco, scoperta maxi evasioneCoinvolte oltre 40 società

30 Dicembre 2010

Tramite un giro di fatture per operazioni inesistenti, accumulavano crediti di imposta. Le società coinvolte hanno sede nelle province di Pescara, Chieti e Teramo, ma anche in Calabria, Marche e Lazio

PESCARA.

Oltre 50 milioni di imponibile Ires, Irap e mancato versamento Iva per 13 milioni di euro su quasi 70 di imponibile accertato. Questi i risultati di un'operazione di controllo messa in campo dall'Agenzia delle Entrate in Abruzzo, nell'ambito di una complessa attività di contrasto alle frodi fiscali, che ha  riguardato i periodi di imposta dell'ultimo quinquennio.

Coinvolte nella frode oltre 40 società tra loro collegate e con sede non soltanto nelle province di Pescara, Chieti e Teramo, ma anche in Calabria, Marche e Lazio. L'indagine dei funzionari dell'Ufficio Controlli della Direzione Regionale dell'Abruzzo ha consentito di acquisire prove sulla stretta interconnessione esistente tra le società e di individuare il meccanismo fraudolento utilizzato per conseguire illeciti risparmi d'imposta e accumulare rilevanti crediti Iva.

In pratica, tramite una serie di società "cartiere", venivano emesse fatture per operazioni inesistenti che davano origine a richieste di rimborsi o a indebite compensazioni. I soggetti interposti, nel giro di due/tre anni, facevano poi perdere le loro tracce, con la messa in liquidazione, l'assoggettamento a procedure concorsuali o il trasferimento.

L'Agenzia delle Entrate ha trasmesso all'autorità giudiziaria competente i verbali e gli elementi emersi durante l'indagine, per valutare i presupposti di una eventuale azione penale.

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