Fogna rotta, bagni vietati in mare

Ordinanza del sindaco su un tratto di litorale di 500 metri in zona pontile

VASTO. Vietato fare il bagno nella zona del pontile. I risultati degli ultimi prelievi di acqua eseguiti dall'Arta, spingono il Comune a vietare i bagni in mare in un tratto di 500 metri del litorale sud. L'ordinanza di divieto firmata dal sindaco, Luciano Lapenna, a scopo precauzionale, interessa 250 metri a nord e 250 metri a sud di Fosso Marino ed è conseguente alla rottura di una fogna.

Almeno è ciò che sostengono i tecnici della Sasi, la società pubblica partecipata dai Comuni e che nel Chietino gestisce il servizio idrico integrato dalle sorgenti dei fiumi fino ai depuratori.

Il tratto interessato al divieto - una sorta di paradosso visto che la spiaggia vastese è stata insignita della Bandiera Blu dalla Fee, la società che premia gli enti locali che si sono contraddistinti nella tutela dell'ambiente e nei servizi - è indicato da nastri biancorossi e da cartelli che il Comune e i militari dell'Ufficio circondariale marittimo coordinati dal comandante Daniele Di Fonzo ieri mattina hanno apposto sul tratto della battigia. Sono previste pesanti sanzioni per chi non osserverà il divieto.

L'arenile in questione è in parte affidato ad alcune concessioni, in parte è libero.

«L'auspicio è che adesso qualcuno controlli l'osservanza dell'ordinanza», rimarca Stefano Moretti referente del movimento politico "Azzurro per la Libertà" che sulla vicenda ha inviato una nota alla Procura di Vasto e alla polizia municipale.

Il divieto di balneazione, adottato a scopo precauzionale, verrà annullato non appena il Comune avrà rimosso le cause che hanno determinato le attuali misure.

I prelievi, come di consueto e in accordo con l'autorità marittima, sono stati fatti in una decina di punti della costa.

I risultati, in generale, erano finora buoni. Da Punta Penna a Buonanotte. Fa eccezione per l'area a ridosso di Fosso Marino, appunto, dove la percentuale di colibatteri e quella di streptococchi supera i limiti previsti dalla legge. Resta, ma per legge, il divieto di balenazione alla foce del fiume Lebba e del torrente Sinello e nell'area antistante il bacino portuale.

Sul perenne inquinamento di Fosso Marino non mancano polemiche. I consiglieri dell'opposizione accusano l'attuale amministrazione civica di avere gestito la questione con troppa lentezza e senza tener conto immediatamente delle continue segnalazioni che arrivavano dai bagnanti, ma anche da diversi rappresentanti politici. Poco importa se in altri punti della costa il mare è stato promosso a pieni voti. «L'amministrazione comunale di una località turistica programma la stagione a Pasqua. Non aspetta luglio», protesta l'opposizione. Gli esperti effettueranno presto nuovi prelievi. L'auspicio è che l'inquinamento regredisca celermente. Nel frattempo restano i mugugni dei bagnanti. (p.c.)

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