Fondi Inps perduti I genitori: ci rifaremo contro il Comune

Asili pubblici non accreditati, sale la protesta delle famiglie L’assessore D’Ovidio si scusa: verifiche su chi ne aveva diritto

LANCIANO. Monta la protesta dei genitori per i contributi Inps per i servizi all’infanzia a cui non hanno potuto accedere per una disattenzione degli uffici comunali. L’amministrazione civica ha avviato verifiche per stabilire quante sono le mamme lavoratrici che non hanno potuto partecipare al bando. Pesa quel contributo da 300 euro al mese che avrebbe fatto respirare qualche famiglia che ha un bimbo nei nidi comunali. Ma le strutture dell’infanzia pubbliche non erano accreditate all’Inps. È questa la risposta che si è sentito dare chi ha provato a fare domanda.

«La beffa è che il bando lo avevo letto sul sito internet del Comune», ha raccontato una mamma delusa ai consiglieri dell’Udc che hanno sollevato il caso in consiglio comunale, «sono andata al patronato per compilare il modulo di domanda on line e ho avuto l’amara sorpresa: nel menù a tendina dal quale dovevo selezionare l’asilo nido frequentato da mio figlio c’erano solo tre strutture private accreditate. Non potevo immaginare che proprio il Comune non avesse iscritto le proprie strutture nell’elenco. Al call center dell’Inps mi hanno poi spiegato che il Comune non aveva aderito e per questo mi era precluso l’accesso al finanziamento». «Mia moglie ha ancora 4 mesi e mezzo di congedo parentale, che avrebbe potuto sostituire con il contributo di 300 euro al mese», racconta un papà, «rientrando nella graduatoria sarebbero stati 1.200 euro circa, che ci avrebbero fatto respirare. Invece per una negligenza del Comune ci abbiamo dovuto rinunciare. È gravissimo. Una volta accertata la mia posizione, quella cifra mi deve essere risarcita. Perseguirò ogni strada possibile».

Di problema di comunicazione tra istituzioni parla il Comune. «È mancato il coordinamento da Inps, Regione e Anci verso i Comuni», spiega l’assessore all’istruzione, Marcello D’Ovidio, «si pensi che soltanto i nidi pubblici di due Comuni in Abruzzo (Pescara e Paglieta, ndc) sono presenti nell’elenco Inps, a riprova della mancanza di informazione che si è registrata. Si pone un problema di responsabilità della burocrazia pubblica e per questo porgo le scuse ai cittadini. Gli uffici comunali», continua D’Ovidio, «stanno verificando quali siano i cittadini potenzialmente in grado di concorrere per la graduatoria 2013, sulla base delle posizioni Isee. Finora gli uffici non hanno ricevuto richieste e critiche dai cittadini, ma è giusto che sia l’ente a individuare i casi interessati. In vista del 2014 e 2015 il Comune si è già attivato per la tutela degli interessi dei genitori. Ribadisco che il sistema pubblico a Lanciano offre un servizio di eccellenza alle famiglie: in questi giorni, tra le altre cose, abbiamo ottenuto un contributo regionale di 19 mila euro per la gestione dei nidi».

Stefania Sorge

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